Il Tribunale del Lavoro di Roma ha condannato il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, oggi presieduto dal Ministro Altero Matteoli, per condotta antisindacale nei confronti della RdB Pubblico Impiego per violazione dei diritti di informativa.
I fatti risalgono ai primi mesi del 2010, quando il Ministero ha iniziato ad esternalizzare servizi di archivio, protocollo ed informatici in una nuova Direzione Generale, ignorando del tutto le richieste di informazione da parte di RdB, sia sulle ragioni di attribuzione dei relativi appalti, sia sul preventivo confronto in merito all’organizzazione del lavoro.
Un metodo – secondo RdB Pubblico Impiego - molto pericoloso, perché finisce per comprimere i diritti di tutti i lavoratori, spesso aggrava pesantemente i costi e rischia di favorire illeciti. Infatti, quando si lascia un servizio pubblico in stato di disorganizzazione, è facile poi invocare la criticità funzionale e la carenza di personale, cedendo il servizio ad appalti che spesso si traducono in mera fornitura di manodopera.
Non informare le organizzazioni sindacali in merito a questioni sulle quali debbono svolgere la loro funzione di controllo, come riguardo ad importanti processi di esternalizzazione, costituisce una mancanza di trasparenza che finisce col favorire lo smantellamento della P.A.. Se poi ciò avviene in un Ministero in cui la magistratura sta indagando su presunti episodi di corruzione, la cosa assume particolare rilievo.
Inoltre, esautorare le rappresentanze dei lavoratori dalla loro funzione è proprio la direzione intrapresa dal decreto Brunetta 150/09 che, fra l’altro, limita la partecipazione sindacale alla contrattazione in merito all'organizzazione del lavoro. Un processo in atto in tutto il mondo del lavoro, come testimonia la vicenda Fiat, nella quale la perdita dei diritti sindacali e di contrattazione fanno da contraltare alla minaccia di licenziamenti e di chiusure di impianti.
Per la RdB-USB il confronto trasparente e le corrette relazioni sindacali devono invece tornare al primo posto, a vantaggio dei lavoratori e dei cittadini tutti. La condanna del comportamento illecito dell'Amministrazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti, così come gli obblighi che ne deriveranno, rappresentano oggi un primo importante passo.
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