AS.I.A./USB, sconfitta l’arroganza di chi vuole imporre sistemi corrotti
di gestione dell’edilizia pubblica
I diritti degli inquilini devono essere rispettati. Questo il risultato della sentenza emessa dal TAR del Lazio, che dopo quattro mesi ha finalmente messo un punto alla triste vicenda inerente ai piani di zona di edilizia agevolata, che vedeva come vittime gli inquilini romani ed anche di altre città.
Lo scandalo dei piani di zona è andato avanti per anni nell’inerzia degli enti che erano preposti al controllo: Regione Lazio e Comune di Roma. Questi enti locali solo grazie alla lotta sindacale dell’AS.I.A./USB, insieme al lavoro giuridico dell’avvocato Vincenzo Perticaro, si sono visti costretti a fare marcia indietro, riconoscendo il proprio errore nell’applicare la normativa prevista per l’edilizia agevolata, ed hanno rivisto le tabelle dei prezzi massimi di cessione e quindi degli affitti gonfiati.
A questi provvedimenti di autotutela emessi dalle amministrazioni comunale e regionale era stato opposto ricorso da parte delle Cooperative e delle Imprese costruttrici.
Il Giudice amministrativo ha rigettato i ricorsi delle imprese, stabilendo che: 1) nell’applicare il canone vanno scalati i finanziamenti pubblici ottenuti dalle società; 2) quanto versato in più dagli inquilini deve essere restituito agli stessi; 3) le migliorie non possono essere conteggiate in quanto non dimostrate dalle società costruttrici. Una vittoria su tutta la linea difensiva.