Bologna, 29 lug. – Sull’articolo 5 del Piano Casa, quello che nega la possibilità a chi occupa una casa di vedersi riconoscere la residenza (e quindi la possibilità di stipulare contratti per le utenze), “il Governo ha sbagliato completamente forse per una certa distanza dai territori e dai problemi della gente”. L’assessore al welfare del comune di Bologna Amelia Frascaroli critica duramente il governo e difende, nella sostanza, le occupazioni a scopo abitativo. “Non difendo l’illegalità in quanto tale” dice Frascaroli che però sottolinea come il Governo, con l’articolo 5 del piano Casa, abbia dimostrato di essere distante ai problemi dei territori. “Il rispetto della legalità non può riguardare sempre e solo i poveri” dice l’assessore che annuncia una lettera dell’Anci ai ministri Lupi e Alfano. “Come Anci nazionale, in una lettera firmata dal presidente Fassino abbiamo chiesto di rivedere quell’articolo, che pone quelle condizioni, e di lasciare ai comuni e agli enti locali la possibilità di valutare situazione per situazione quando applicare la normativa in un certo modo e quando non applicarla” dice Frascaroli.
Discrezionalità nell’applicazione dell’articolo 5, chiede il comune di Bologna insieme all’Anci. “Perché dipende molto dalla situazioni che si vengono a creare e dai bisogni che interi gruppi sociali esprimono, dalle soluzioni che i territori e gli enti locali possono trovare”. “Non è il momento delle rigidità” spiega Frascaroli che a Manes Bernardini, consigliere leghista che ne aveva chieste le dimissioni in seguito all’espressa volontà di non applicare l’articolo 5 del Piano casa, risponde: “Sono onorata se è la Lega a chiedere le mie dimissioni perché vuol dire che sono sulla strada giusta”.
“Non è il momento di queste rigidità a priori- ribadisce Frascaroli- basate su uno stranissimo concetto di legalità che, guarda caso, riguarda sempre i poveri la legalità, e mai fasce intere di ricchi che possono permettersi qualsiasi illegalità. Ne abbiamo molti esempi”. L’assessore al Welfare conferma che in Prefettura è stato attivato un tavolo con gli enti pubblici proprietari di ingenti patrimoni immobiliari sfitti: lo scopo è quello di trovare soluzioni che consentano di attivare “progetti di protezione abitativa transitoria, non come forme di assistenza, ma con il coinvolgimento anche economico delle persone, là dove possibile”. “Abbiamo presentato un protocollo di garanzia da presentare agli enti coinvolti- dice Frascaroli- e dopo la pausa d’agosto ci sarà una riconvocazione del tavolo”.