La giunta De Luca ha lanciato nei mesi scorsi la proposta di bando di concorso per 10.000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione, scatenando le aspettative di migliaia di giovani laureati e diplomati della nostra regione. Infatti in Campania negli ultimi 10 anni 500.000 persone sono dovute emigrare per trovare un lavoro e una vita dignitosa, motivo per cui la notizia di questo concorso ha trovato terreno fertile nelle migliaia di giovani laureati campani con il miraggio del tanto ambito "posto fisso", da cui derivano diritti e sicurezze. Non si dice però che già oggi ci sono oltre 10.000 precari nelle pubbliche amministrazioni campane, tra Lsu, Apu, operatori socio sanitari, tirocinanti e stagisti di garanzia giovani,con l'aggiunta di tutti quelli che partecipano ai corsi di formazione e ai progetti di ricollocamento al lavoro. Al tempo stesso si continua a nascondere che questo concorso non darà nessuna garanzia all'assunzione. L'unica sicurezza, superato il concorso, sono due anni di tirocinio sottopagato (900 euro il primo anno e 1100 il secondo) con la conseguente iscrizione in una graduatoria dalla quale le pubbliche amministrazioni potrebbero, ma non sono obbligate a farlo, scegliere personale fino ad esaurimento posti ai fini dell'assunzione. Tuttavia visto lo stato di molti comuni, ingabbiati dai vincoli di pareggio di bilancio, vicini al pre dissesto o già falliti e commissariati, sembra davvero irrealistico che potranno assumere l'intera platea della graduatoria. Ragione per cui il Comune di Napoli non ha partecipato al piano "lavoro" della regione. Ancora una volta sono i soldi pubblici sono spesi per la selezione e la formazione di giovani senza alcuna sicurezza di assunzione. Una sorta di "Garanzia Giovani" per la pubblica amministrazione targata Regione Campania. Insomma altro fumo negli occhi di una generazione che continua ad essere oggetto della peggiore macelleria sociale dagli anni '70 ad oggi. Che si ricominci ad assumere, con lo sblocco totale del turnover, ci sembra l'unica strada percorribile, soprattutto, necessaria in una PA ridotta ai minimi termini e nella quale l’età media dei lavoratori è tra le più alte d’Europa, sopratutto qui al sud Italia. Stabilizzare le centinaia di migliaia di precari, assicurare il ricambio generazionale, garantire condizioni dignitose e sicure di lavoro, rimangono per noi le uniche condizioni imprescindibili per assicurare la qualità dei servizi pubblici e nuova occupazione alle giovani generazioni. Tutto questo è l'esatto opposto dell'ennesimo inganno a cui ci stanno preparando. Federazione del Sociale USB Campania
Aderente
alla FSM