Pubblicato sulla intranet “Avvio del ciclo di Budget di produzione per il 2020” , che tradotto significa l’inizio di riunioni ai vari livelli per la definizione e la discussione sugli obiettivi.
Nel documento si legge:
“Le strutture dichiaranti in un contesto di riferimento che vede la sempre maggiore contrazione del personale dipendente, effettueranno le proprie proposte in coerenza con le indicazioni contenute nelle linee guida per la programmazione 2020 e compatibilmente con le risorse disponibili, orientando l’azione amministrativa all’efficacia, all’efficienza e all’economicità”
Ma cosa dicono le Linee guida?
Per la maggior parte dei processi, è ripetuto (alleghiamo il file con la semplice evidenziazione dei passaggi) che i livelli da garantire sono quelli del 2019 o a volte quelli del 2018, anni in cui il personale dipendente era molto più numeroso.
Che conclusione dobbiamo trarne?
In che modo, quindi, si terrà conto, nella definizione degli obiettivi della contrazione del personale?
Nei prossimi giorni seguiranno riunioni stile partita da ping pong (le fasi della partita le potete trovare nel file Fasi e tempi del ciclo di budget 2020) in cui ci sarà chi propone, chi accetta o rialza …:
le notizie che circoleranno saranno scarse, nella migliore delle ipotesi ci diranno che gli obiettivi sono decisi a Roma e che nulla si può fare a livello locale, nella peggiore non ne parleranno proprio.
I direttori provinciali, assistiti dai capi ufficio, capi area, direttori territoriali, faranno la loro proposta in termini di obiettivo, ma nella maggior parte dei casi noi dipendenti non ne sapremo nulla: non ci comunicheranno i numeri proposti, con la scusa che non sono obiettivi definitivi e prenderanno tempo come sempre, sapendo di poter contare sulla lealtà dei dipendenti.
Ma alla lealtà di tutti noi, che anno dopo anno non ci siamo mai tirati indietro (e il raggiungimento degli obiettivi ne è una prova) dovrebbe corrispondere trasparenza da parte della “dirigenza”, chiamata in questa fase a non prendersi impegni sulla pelle degli altri, la nostra.
Se gli obiettivi devono essere fissati compatibilmente con le risorse disponibili, iniziamo a parlare di noi, della forza lavoro e non degli obiettivi!
Ci dicano quali aree sono sottorganico, di quanto lo sono e come pensano di arrivare allo stesso risultato con molte meno persone. Ci dicano come pensano di tutelare il personale da un rischio professionale crescente, indotto dalla logica dell’obiettivo a tutti i costi e sanzionato da un AUDIT interno di tipo inquisitorio. Come pensano di organizzare le attività esterne, in assenza di mezzi e tutele assicurative complete. Come pensano di tutelare i colleghi dei front-office dalle intemperanze dell’utenza e dalla pressione dovuta a tempi medi di attesa sempre più ridotti. Quali misure atte a garantire un clima sereno negli uffici, ecc.
Queste sono solo alcune delle pre-condizioni che riteniamo dovranno orientare la discussione con Lavoratori e Amministrazione.
Il nostro è un servizio pubblico! Nessuna campagna pubblicitaria o riforma legislativa fino adesso è riuscita a convincere la platea dei contribuenti che il “fisco è davvero amico”, ma obiettivi sempre più irraggiungibili sono incompatibili con il fatto di voler essere un’Agenzia credibile, snaturano la mission del nostro lavoro e ne affievoliscono l’efficacia, poiché necessariamente la qualità di quanto facciamo è in continuo calo.
Se lo Stato ha bisogno di incassare, faccia riforme serie, valorizzi il personale in servizio e ponga in campo un piano massiccio di assunzioni.
Nel frattempo, per il budget 2020, diteci da subito cosa state mettendo in campo, così capiremo se siamo di fronte all’ennesima presa in giro!
USB-Agenzie Fiscali Piemonte