A distanza di mesi non si placa lo sconcerto dei lavoratori per com’è stata gestita dall’amministrazione l’intera “Procedura selettiva di sviluppo economico del personale dell'Agenzia” che, ricordiamolo, prevedeva l’utilizzo dello strumento della valutazione individuale da parte della dirigenza.
Con comunicati locali e nazionali (ai quali si rimanda sul ns. sito) abbiamo già espresso la nostra netta contrarietà allo strumento della valutazione, portando alla luce ciò che sottende la propaganda meritocratica (tentativo di attivare meccanismi competitivi tra i lavoratori, disgregare le solidarietà tra colleghi, arbitrio e ricatto quali dispositivi istituzionali per gestire il personale, ecc.). e abbiamo già denunciato le ulteriori nefandezze di questa procedura (valutazione inappellabile, non trasparenza del percorso logico-amministrativo che ha portato alla valorizzazione, assenza di vincoli istituzionali di controllo, ecc.).
In questa sede, pertanto, intendiamo focalizzare la nostra attenzione su ciò che sta accadendo, o meglio, non accadendo in Piemonte.
In data 06/09/2016 le OO.SS. chiedevano alla DRE-Piemonte di essere convocate per discutere delle modalità di svolgimento della “Procedura selettiva di sviluppo economico del personale dell'Agenzia”. L’Amministrazione si è presentata alle OO.SS. in data 29/09/2016 con una slide (ormai in voga), esponendo i dati aggregati dei coefficienti di valorizzazione attribuiti al personale del Piemonte:
1,08% (assenti); coeff. 1 (non valorizzato) - 9,44%; coeff. 1,05% - 47,57%;
coeff. 1,10% - 21,26%; coeff. 1,15% - 17,59%;coeff. 1,20% - 7,43%; coeff. 1,25% - 4,95%.
Le percentuali fornite fotografano una situazione di valorizzazione al ribasso della maggior parte del personale, in linea con la tendenza nazionale (verrebbe da chiedersi “Chi? ogni anno raggiunge gli obiettivi?!”). Per dovere di cronaca abbiamo pubblicato tali dati, tuttavia, ciò che vogliamo evidenziare è la reticenza mostrata durante l’incontro dall’amministrazione, nel rispondere alle istanze della parte sindacale.
E’ quindi seguita una nuova richiesta di incontro (03/10/2016) ed un ulteriore sollecito del 25/10/2016, tuttora inevasi, “…per conoscere criteri e modalità che sono alla base delle valutazioni effettuate…” unitamente “…al dato per ogni singola struttura della Regione…”.
In assenza di riscontro dalla DRE e in preparazione della “due giorni” di mobilitazione nazionale di USB (sciopero del 21/10 e NO sociale al Referendum Costituzionale del 22/10 a Roma), il Coordinamento regionale di USB-Agenzie fiscali Piemonte ha pertanto dato iniziato a un primo ciclo di assemblee (17/18/19 ottobre) per confrontarsi con i lavoratori-tra i vari argomenti- sul tema della Valutazione:dalle assemblee è emersa preoccupazione per le implicazioni future della Valutazione, sconcerto per la gestione della procedura deipassaggi di fascia economica, ma anche un sano sentimento di indignazione nei confronti dell’amministrazione!che si traduce in richiesta di TRASPARENZA ed ETICA pubblica, DEMOCRAZIA nei posti di lavoro!
Riteniamo non giustificabili le reticenze e i ritardidella DRE-Piemonte nel rispondere o convocare le OO.SS., e non ci rassicurano i pareridi organismi che si vorrebbero indipendenti (CUG comitato unico di garanzia, doc. del 07/10/2016 sul sistema di valutazione) ma che, nei fatti, hanno legittimato l’amministrazione nel calare dall’alto un intero sistema di valutazione (doc. di risposta dei vertici AE al CUG del 11/10/2016 e successiva pubblicazione in INTRANET del sistema di valutazione).
In attesa di convocazione da parte della DRE Piemonte in merito alla richiesta di incontro regionale avanzata dalle O.O.S.S., per il momento crediamo sia opportuno che tutti i lavoratori interessati propongano accesso agli atti in merito alla valutazione della professionalità ricevuta (che ha portato alla valorizzazione), al fine di verificare l’esistenza o meno di percorsi logico-amministrativi e basi documentali della valutazione, e produrre quanto meno controdeduzioni da allegare al fascicolo personale (indicativo, in merito, il rifiuto di concedere il diritto dell’accesso agli atti presso alcune DP in Italia; ved. comunicato USB-Campania). Sul piano collettivo, invece, crediamo che solo la mobilitazione dei lavoratori potrà porre l’amministrazione di fronte alle proprie responsabilità e arginare un’arroganza senza fine coperta dal silenzio!
In allegato il fac simile per richieedre l'accesso agli atti