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PIEVEPELAGO: I VIGILI DEL FUOCO E IL SOCCORSO ALPINO SONO ANTAGONISTI? SONO CONCORRENTI? O POSSONO COLLABORARE TRA LORO?

Bologna,

 

Abbiamo come USB scritto alcuni giorni fa una lettera al Direttore e al Comandante di Modena riportando alcune problematiche riscontrate durante un’operazione di ricerca persona dispersa. Oggi vogliamo fare una precisazione alla luce di nuove informazioni. Ci è stato riferito, infatti, che la comunicazione dell’arrivo dell’elicottero del soccorso sanitario del 118 era stata fatta, ma questa informazione non era stata trasmessa alle squadre che si recavano sul posto. Precisazione d’obbligo, non vogliamo inasprire un clima, a volte teso, tra noi Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino. Astraendoci dal singolo episodio, vorremo condividere alcune considerazioni generali con tutti i lavoratori e se ci leggeranno, anche con i volontari del Soccorso Alpino:

I Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino non sono antagonisti, non sono concorrenti e devono collaborare tra loro. Non possiamo escludere da una ricerca di un disperso in ambiente impervio, la professionalità, l’esperienza che ha il Soccorso Alpino, viceversa, il Soccorso Alpino non può pensare di gestire autonomamente una ricerca. Se il fine è, come logico che sia, la salvaguardia della vita umana, la buona riuscita del soccorso, bisogna una volta per tutte, trovare la strada per collaborare. La nostra proposta è di instaurare tavoli tecnici permanenti a livello provinciale o regionale, al fine di scambiarsi esperienze e procedure. Vorremo promuovere esercitazioni congiunte (magari attraverso fondi ad hoc all’interno del POA). Questo porterà ad avere una crescita reciproca e a prevenire ogni futuro contrasto. Una buona collaborazione potrebbe favorire una stesura di protocolli provinciali, più calibrati sulle esigenze delle componenti del soccorso. Fare il muro contro muro, come già avvenuto in passato, ha portato ad una mole di carte, che a tutt’oggi, si prestano ad interpretazioni e generano conflitti, con strascichi anche nelle aule di tribunale. La piena collaborazione, la condivisione d’ informazioni, di esperienze e la via maestra per la costruzione di un buon apparato del soccorso. Noi come USB abbiamo sempre creduto in questo, già dal 2002, anno in cui presentammo in parlamento il nostro disegno di legge sulla Protezione Civile. Una riforma lontana anni luce, da quella che abbiamo purtroppo subito nel 2004 con la legge 252, che ci ha relegati, in un ruolo complementare al comparto sicurezza, invece di inserirci in un moderno dispositivo di soccorso. Abbiamo perso una grande occasione per crescere. Per concludere una riflessione sulla Costituzione, che nel titolo quinto delega alle regioni compiti precisi, che in autonomia possono fare accordi con enti ed organizzazioni, al di fuori del nostro parere. Quindi: o decidiamo per un dialogo, o ci condanniamo ad un futuro di sfide e conflitti dagli esiti incerti, il rischio che a pagarne le spese, sarà poi il cittadino.