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Sicurezza

Pisa, l'estate nera dei morti sul lavoro!

Pisa,

Mercoledì 9 agosto abbiamo registrato l'ennesima morte sul lavoro, questa volta al consorzio Aquario di Santa Croce sull’Arno. A perdere la vita è stato Alberto Fontanelli, 44 anni. Un suo collega, Manuele Tuliani, è rimasto ferito gravemente.

Una morte, quella di Alberto, che si aggiunge agli oltre 700 dall’inizio dell’anno, di cui 4 nella provincia di Pisa con oltre 3000 infurtuni denunciati.

Dati sempre più drammatici e nessun reale intervento per fermare questa strage, anzi. Il governo Meloni ha deciso un drastico taglio ai contributi per le famiglie colpite da questi lutti. Il primo segnale concreto del governo sul fronte della sicurezza del lavoro è stato, infatti, il ridimensionamento del “Fondo di sostegno per le famiglie vittime di gravi infortuni” stabilito dal decreto 75/2023 firmato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, che fissa per quest’anno un contributo massimo di 14.500 euro contro i 22.400 dell’anno precedente e un minimo di 4mila euro (6mila nel 2022).

La sicurezza nei luoghi di lavoro, uscire di casa per recarsi al lavoro e poter ritornare incolumi dalla propria famiglia è evidentemente sempre più difficile e i responsabili di questa strage sono noti a tutti.

La stragrande maggioranza dei decessi e delle lesioni sono evitabili, occorre solo la volontà politica di imporre un nuovo sistema di sicurezza in tutti i posti di lavoro.

La cultura padronale è la prima responsabile di ogni morte di lavoro, assecondata da tutti i governi che si sono succeduti in questi ultimi 30 anni alla guida del paese.

L’Unione Sindacale di Base è sempre stata in prima linea su questo tema, ed oggi rilancia questo impegno attraverso la campagna per l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro, un importante deterrente, contro un sistema imprenditoriale che considera la sicurezza come un costo e i rischi di infortunio un costo di impresa messo a budget per gestire senza eccessivi danni le morti e i ferimenti.

Per questo, contro una imprenditoria e un sistema politico criminali USB sta raccogliendo le firme per istituire una legge di iniziativa popolare che introduce il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro, l’unica proposta concreta in campo per fermare la strage di chi lavora.

Esprimiamo tutta la nostra rabbia per questo ennesimo omicidio sul lavoro e la nostra vicinanza alle famiglie e ai colleghi di Alberto e Manuele.

USB Pisa