La lotta di USB per la stabilizzazione dei precari della ricerca ci ha visto oggi davanti alla prefettura di Pisa e a quelle di altre città.
PERCHÉ ABBIAMO PORTANTO LA NOSTRA LOTTA IN PREFETTURA E PIAZZATO UNO STRISCIONE SUL PONTE DELLA FORTEZZA?
Perché l’incontro del 2 maggio tra Ente e Cgil Cisl e Uil ha sancito che solo 20 mln verranno stanziati dall’Ente, a fronte di un finanziamento ministeriale di 40 mln. La necessità è che L’ente investa la stessa cifra del Ministero, ma in questo caso il presidente Inguscio è di altro avviso. Per questo abbiamo iniziato, con lo sciopero di oggi, un percorso di lotta.
Questa risposta è inaccettabile, per questo abbiamo riportato la nostra lotta nelle piazze e di fronte ai residui rappresentanti del governo Gentiloni, tecnicamente ancora in carica.
L’incontro con il capogabinetto della prefettura di Pisa ci ha permesso di far presente che oggi a fronte di:
- una situazione negli enti di ricerca che vede il 40% di organico precario, con età media di circa 43 anni, e nel CNR 4500 unità.
- norme specifiche, emanate dopo importanti lotte dei precari, in particolare l’articolo 20 del DLGS 75/2017 e le relative circolari interpretative della Funzione Pubblica, che consentono un piano assunzionale efficace.
- Fondi stanziati per le stabilizzazioni, il recente DPCM attribuisce al CNR 40 milioni di euro.
- una procedura di infrazione europea iniziata da una nostra denuncia del 2013 ed un contenzioso che rischia di produrre danni erariali ben superiori alle spese di assunzione (considerando che questo personale viene già retribuito).
La nostra richiesta è che il CNR stanzi 40 mln di euro dopo quelli stanziati nel DPCM.
40 + 40 = 80 mln che corrispondono a 1700 assunzioni!
Stiamo facendo pressioni sul CNR, abbiamo aspettato il Presidente Inguscio a Pisa poche settimane fa e torneremo a Roma il 29 maggio, perché è il CNR che deve decidere di stanziare 40 mln di euro, cofinanziando al 100% quanto stanziato nel DPCM. E’ l’ente che deve mettere le risorse per le 1700 assunzioni, 1250 comma 1 e 450 comma 2.
Il pericolo di licenziamenti e di esclusione dalle stabilizzazioni è chiaro e questo determinerà una nostra ovvia reazione, necessaria per tutelare questo personale, importante patrimonio culturale del Paese.
Per queste ragioni nell’ambito della necessaria sorveglianza delle applicazioni normative nella fase esecutive ci siamo rivolti alle Prefetture in varie parti di Italia.
Il capo di gabinetto ci ha risposto positivamente, dichiarando che appoggerà la nostra richiesta.
La nostra lotta continua con lo sciopero del 16 maggio con manifestazione a Roma.
USB PI RICERCA