LA MISSIONE IMPOSSIBILE DI UN CONFRONTO
TRA INQUILINATO RESISTENTE E CANDIDATI ALLE ELEZIONI
Non è la prima volta che succede in questa città. Ancora dei morti dovuti alle condizioni di disagio sociale e abitativo. Così le cronache dei giornali si riempiono di dichiarazioni e commenti, prese di posizione e anatemi, iniziative di denuncia o di solidarietà verbale. Poi siccome siamo in piena campagna elettorale, ci sono le affermazioni dei candidati e dei loro sostenitori. Un gran parlare che serve solo ad allontanare di più le persone e gli abitanti di Roma da coloro che dovrebbero rappresentarli o tutelarli, soprattutto nei diritti primari di cittadinanza, nelle misure di welfare.
E stiamo parlando degli ultimi, di coloro che dormono in un sottopassaggio, in una tenda, avvolti in una coperta sotto una pensilina o su una panchina. Un popolo che conta quasi diecimila unità.
Ma se vogliamo parlare di una parte di società che sta un tantino meglio, troviamo anche qui enormi disagi, sofferenze e insicurezza. Intorno al tema del diritto alla casa si consumano drammi continui che però sembrano non interessare chi governa. Sia centralmente che localmente. Anche qui distanza abissale tra i problemi della gente, dell’inquilinato alle prese con sfratti, insolvenze, affitti in aumento, dismissioni speculative, mutui inaccessibili e le politiche abitative nazionali, regionali o comunali. Zero assoluto.
Una reiterazione di una proroga sugli sfratti che copre appena il 15% delle esecuzioni previste. Una pressione costante su inquilini, molti anziani, con canoni esosi a fronte di redditi inadeguati; vendita di patrimonio pubblico a prezzi superiori allo stesso mercato (vedi la Regione Lazio) senza nessuna programmazione di nuova ERP; utilizzo dell’IMU per risanare casse esauste da ripianare con i soldi di chi ha acquistato con sacrifici la prima casa, senza pensare invece ad una tassazione progressiva sull’invenduto e sullo sfitto privato; corruzione e lentezza colpevole nell’uso degli alloggi pubblici disponibili e truffa sull’impiego dei fondi destinati all’housing sociale; annullamento della funzione sociale degli enti previdenziali (Fondazioni e Casse) e dei Fondi attraverso dismissioni, aumenti degli affitti e sfratti, degni di una consorteria criminale.
Di fronte a ciò rischiamo di assistere ad un balletto che non vogliamo sopportare. La danza elettorale, fatta di promesse che poi non verranno mantenute, ce la vogliamo risparmiare. Per questo vogliamo irrompere nel calendario dei candidati regionali e nazionali e chiedere cosa c’è nella loro agenda che riguarda il diritto all’abitare, all’alloggio, alla salvaguardia del reddito saccheggiato da costi inaccettabili per la casa.
Lo faremo nei giorni in cui si festeggia San Valentino, celebrato come giornata degli innamorati e ricordato come una notte di regolamento dei conti. Non sappiamo se ancora è possibile attenzione e cuore verso la precarietà abitativa da parte della politica, è chiaro però che il tempo per “regolare i conti” sta per arrivare.
IN QUESTA FORMA CRUDA E DIRETTA
VOGLIAMO DISCUTERNE CON I CANDIDATI ALLE ELEZIONI.
TEATRO MONGIOVINO
VENERDI’ 15 FEBBRAIO 2013
Via Giovanni Genocchi 15 (Via Cristoforo Colombo)
Associazione Inquilini e Assegnatari
INQUILINI RESISTENTI