E’ stato dichiarato il 28 luglio 2010 un nuovo stato di agitazione (il terzo in due anni) della RSU del Comune di Pomezia.
Ancora una volta hanno firmato tutte le OO.SS. presenti a Pomezia (Rdb-USB, CGIL, UIL, CSA, Diccap) tranne la CISL che mantiene il suo profilo di sostegno (politico) all’amministrazione.
Un’amministrazione che non trova i soldi (185.000 euro) per pagare la produttività del 2009, blocca le indennità per il 2010 con una delibera assurda, ma riesce a “trovare” i soldi per fare concorsi per 148 posti a tempo indeterminato (costo almeno 7.000.000,00 di euro), attraverso un bilancio con buchi da tutte le parti, e si abbassa a dover prelevare dal fondo di riserva 50.000,00 euro per pagare le pubblicazioni sulla gazzetta ufficiale!!
Lo sciopero del 27 aprile 2010, che ha visto una massiccia partecipazione, è stato di fatto snobbato da un’amministrazione che si definisce di “centro-sinistra” ma che di fatto opera come la peggiore oligarchia.
O sarebbe meglio dire “parentoligarchia”?
Per alcuni “bene informati” parenti e colleghi di partito, già ben inseriti negli uffici (ma a tempo determinato) e negli incarichi di staff, sarebbero ben coperti per i prossimi concorsi.
Ancora una questione morale a Pomezia?
Rdb non arretra e trascina tutta la RSU, perché è in discussione il ruolo stesso del sindacato e la dignità dei lavoratori.