Riprende il “Porketta Tour”, la provocatoria iniziativa di protesta della USB Pubblico Impiego contro la mancata erogazione dei buoni pasto ai lavoratori giudiziari. Prossimo appuntamento, giovedì 6 giugno davanti il Tribunale di Cagliari, in Piazza Repubblica, dalle ore 13.30, dove verranno distribuiti panini con mortadella e Pani e Procceddu per rifocillare i dipendenti giudiziari affamati, visto che da gennaio di quest’anno (e in alcuni territori persino da settembre 2012) sono ancora in attesa dell’erogazione dei buoni pasto. Con questa iniziativa l’USB Giustizia intende manifestare anche contro il blocco dei contratti di tutti i lavoratori pubblici, che ha causato una rilevante perdita di salario; per la distribuzione del salario accessorio 2011 e 2012 e della retribuzione degli straordinari obbligatori del 2010. “Ti hanno convinto che, così come stavano le cose era meglio il privato del pubblico – recita il volantino che verrà distribuito alla cittadinanza in occasione della protesta - ed hanno proseguito su questa strada al punto tale che importanti settori, come le ferrovie, le comunicazioni, il gas, la luce e pezzi consistenti di sanità, scuola, giustizia, si sono avviati in quella direzione. Pensa che nel 2005, nella sola Giustizia, eravamo 55.000 dipendenti. Oggi gli effettivi in servizio sono 37.000, mentre la domanda di giustizia è più che raddoppiata anche a causa della lentezza dei processi. Ebbene, sorge spontaneo un interrogativo: se il problema eravamo noi, così come nelle ferrovie, nelle telecomunicazioni e via discorrendo, perché i costi sono triplicati ed il servizio è ancora scadente?”(…)“Qualcuno ci risponderà: beati voi che avete un posto di lavoro! Noi replichiamo che qualcuno deve lottare per i propri diritti, perché saranno il futuro dei figli!”, conclude il volantino. Dopo l’iniziativa di Roma che si è svolta davanti al Tribunale il 31 Maggio, e di Cagliari, il “Porketta Tour” farà tappa davanti ai Tribunali di Palermo, Napoli e Torre Annunziata.
In allegato i comunicati distribuiti ai cittadini
e l'articolo comparso sull'Unione Sarda