Da più di un anno USB porta avanti la battaglia per un presidio medico h24 nella zona della Darsena Toscana all’interno del Porto di Livorno. Stiamo parlando di un’area con una massiccia presenza di lavoratori per la presenza di due terminal, Tdt e Sdt, che vedono impegnate anche aziende Art 16 e 17 nonché altri appalti e autotrasportatori. Presenza che nel periodo estivo viene incrementata dai numerosi passeggeri pronti ad imbarcarsi sulle navi Grimaldi.
Un presidio medico è ostacolato nella sua messa in atto dai costi apparentemente molto elevati. Paroli, il segretario generale dell’Adsp ci riferì, durante uno degli incontri in Autorità Portuale, che la cifra per un presidio con medico h24 si avvicinava ai 600 mila € annui. Una cifra insostenibile per le sole casse dell’Autorità. Dichiarò che avrebbero comunque lavorato per una soluzione veloce attraverso l’installazione, intanto di una ambulanza senza medici a bordo per una cifra dimezzata. Circa 300 mila € annui.
In una recente intervista il Presidente dell'Autorità di Sistema dichiarò in un incontro pubblico, dopo ulteriori sollecitazioni da parte di USB, che tale presidio sarebbe stato posizionato almeno per il periodo estivo.
Ad oggi nessuna ambulanza è presente presso la Darsena Toscana. Una situazione critica che è stata presentata anche all’assessore alla portualità Barbara Bonciani, durante un confronto tenutosi poco meno di un mese fa.
Proclami, interviste, dichiarazioni, ma i fatti rimangano ancora lontani dall’essere attuati. È con enorme rammarico che siamo costretti di nuovo a sollecitare quegli stessi enti che dovrebbero mettere al primo posto la sicurezza sui luoghi di lavoro.
La Darsena è lontana ed i tempi per l’arrivo di un’ambulanza sono lunghi a maggior ragione se i ponti di accesso sono alzati. È di qualche settimana fa l’infortunio di un marittimo, sulla Grimaldi, che ha dovuto aspettare una mezz’ora circa prima che l’ambulanza arrivasse al terminal Sdt e per fortuna non era niente di troppo grave.
Per noi la sicurezza viene al primo posto e siamo stanchi di tante parole e pochi fatti. Se i costi sono eccessivi, lo ribadiamo, devono essere ripartiti tra i terminal che fatturano milioni di euro ogni anno.
Ma se i costi diventano un limite allora la realtà è che il denaro vale più della sicurezza e la salute dei lavoratori.
Sollecitiamo nuovamente gli enti preposti affinché trovino una reale soluzione immediata a questo problema che va avanti ormai da troppo tempo. Prima che si arrivi a piangere un amico, un collega, che potrebbe essere salvato con un intervento celere di un’ambulanza sul posto.
USB Livorno sez. Porto