POVERTÀ: CARITAS, +25% PERSONE CHIEDONO AIUTO
+40% SONO ITALIANI; 1 MLN BENEFICIARI L'ANNO DA CENTRI CARITAS (ANSA) - ROMA, 13 OTT - Nel biennio 2009-2010, nel periodo della crisi economica, si registra un aumento medio del 25% del numero di persone che si rivolgono alla Caritas per chiedere aiuto. Questo aumento interessa in egual misura tutte le regioni d'Italia. Fra questi utenti, cresce del 40% la presenza di italiani, anche se una gran parte di povertà italiana continua a rimanere sommersa. Lo afferma il decimo rapporto della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan riferendo i segnali di tendenza provenienti dagli oltre 150 Osservatori diocesani delle povertà e delle risorse presenti in tutta Italia. Gli utenti della Caritas coinvolgono sempre meno singoli individui ma interi nuclei familiari. Particolarmente vulnerabili sono le persone di mezza età, i separati e i divorziati, le donne sole con figli, i precari, i licenziati, le famiglie monoreddito. Si stima che circa un milione di persone beneficiano ogni anno dell'intervento dei centri ascolto Caritas L'esperienza dei centri ascolto evidenziano, fra l'altro, «una scarsa tempestività degli enti locali nell'affrontare le nuove povertà». Per il rapporto, lo stato di povertà «è sempre più veloce, complesso, multidimensionale. Anche se non si rimane a lungo in situazione di disagio economico, il persistere del 'fiatonè economico e il progressivo esaurimento delle risorse determina situazioni di disagio psicologico e conflittualità intrafamiliare». Dati del 2008 segnalano che il 68,9% degli utenti Caritas sono stranieri, il 30,7% italiani. Rispetto ai bisogni, il 65,9% riguardano la povertà, il 62% l'occupazione, il 23,6% l'alloggio. Le richieste, per circa il 50%, si riferiscono a beni e servizi materiali, come viveri e vestiti. (ANSA). MAS 13-OTT-10 11:20 NNN
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POVERTÀ:CARITAS, 8,3 MLN I POVERI,800 MILA IMPOVERITI ++
CRO S0A QBXB ++ POVERTÀ:CARITAS, 8,3 MLN I POVERI,800 MILA IMPOVERITI ++ RAPPORTO CORREGGE ISTAT, +560 MILA IN POVERTÀ (ANSA) - ROMA, 13 OTT - I poveri in Italia sono 8.370.000 e non 7.810.000 come dicono i dati ufficiali dell'Istat, ossia circa 560 mila persone in più (+ 3,7%). Lo stima il decimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan, presentato oggi a Roma. «Non è vero - afferma il rapporto - che siamo meno poveri come farebbero pensare i dati ufficiali sulla povertà, del luglio 2010», che parlano di povertà stabile. Un'affermazione che si basa su calcoli che danno «un'illusione ottica». Alle stime sui poveri, va aggiunto un 10%, quindi circa 800 mila italiani, di 'impoveritì. Persone che pur non essendo povere hanno però cambiato il proprio tenore di vita e vivono in «forte fragilità economica». (SEGUE) MAS 13-OTT-10 11:04 NNN
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CRO S0A QBXB POVERTÀ: CARITAS, 8,3 MLN I POVERI, 800 MILA IMPOVERITI (2) (ANSA) - ROMA, 13 OTT - Questo il ragionamento del rapporto Caritas-Zancan. «Secondo l'Istat lo scorso anno l'incidenza della povertà relativa è stata pari al 10,8% (era 11,3% nel 2008), mentre quella della povertà assoluta risulta del 4,7%. Secondo l'Istat si tratta di dati 'stabilì rispetto al 2008. In realtà di tratta di un'illusione 'otticà: succede che, visto che tutti stanno peggio, la linea della povertà relativa si è abbassata, passando da 999,67 euro del 2008 a 983,01 euro del 2009 per un nucleo di due persone. Se però aggiornassimo la linea di povertà del 2008 sulla base della variazione dei prezzi tra il 2008 e il 2009, il valore di riferimento non calerebbe, ma al contrario salirebbe a 1.007,67 euro. Con questa posizione di ricalcolo, alzando la linea di povertà relativa di soli 25 euro mensili, circa 223 mila famiglie diventano povere relative: sono circa 560 mila persone da sommare a quelle già considerate dall'Istat (cioè 7.810.000 poveri) con un risultato ben più amaro rispetto ai dati ufficiali: sarebbero 8.370.000 i poveri nel 2009 (+3,7%)». La povertà si conferma un fenomeno del Sud, delle famiglie numerose o monogenitoriali, di chi ha bassi livelli di istruzione. Inoltre - continua il rapporto - «sempre più famiglie, in cui o più membri lavorano, sono povere». Infatti, «accanto ai dati ufficiali ci sono le persone 'impoveritè che pur non essendo povere, vivono in una situazione di forte fragilità economica. Sono persone che, soprattutto in questo periodo di crisi, hanno dovuto modificare, in modo anche sostanziale, il proprio tenore di vita, privandosi di beni e servizi, precedentemente ritenuti necessari». Ecco alcuni dati che confermano questa situazione: nel 2009 il credito al consumo è sceso dell'11%, i prestiti personali del 13% e la cessione del quinto a settembre 2009 ha raggiunto il +8%. Il rapporto calcola un 10% in più di poveri da sommare agli oltre 8 milioni stimati. (ANSA). MAS 13-OTT-10 11:15 NNN
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