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Lavoro e Previdenza Sociale

Precisazioni in merito al comunicato relativo alle progressioni economiche datato 11 luglio 2019

Roma,

In merito al comunicato datato in data 11 luglio 2019, a firma del rappresentante legale Federazione USB P.I. CAMPANIA e avente come titolo : Progressioni orizzontali: “ Lasciate ogni speranza voi che meritate”, lo scrivente Coordinamento intende precisare quanto segue:

il suddetto comunicato, frutto di un confronto tra alcuni delegati regionali, non rappresenta in alcun modo le posizioni sostenute da sempre sia dal Coordinamento Nazionale Lavoro, INL ed ANPAL, né tantomeno da quelle sostenute dalla USB a livello di Comparto Ministeri prima, ed oggi, come Comparto Funzioni Centrali.

Nessun comunicato di struttura a carattere nazionale può, né deve essere firmato da rappresentanti regionali.

Detto questo si ribadiscono le posizioni della scrivente O.S. in merito alle progressioni economiche:

negli ultimi venti anni (partendo dagli accordi sulla riqualificazione per finire a quello sulle progressioni economiche dell’ anno 2010) la USB ha denunciato con forza le sperequazioni compiute nella scelta dell’ utilizzo del FUA sostenendo che le progressioni economiche (proprio perché realizzate con i soldi provenienti dalle somme certe, sottratte alla base dei contratti a tutti i lavoratori) dovevano essere patrimonio di tutti. Questo è stato impedito dai nefasti accordi che, utilizzando solo una parte di quelle risorse avevano, di fatto, escluso in più riprese migliaia di lavoratori.

Nel frattempo centinaia di essi sono andati in pensione vedendosi scippare da qui all’eternità un loro sacrosanto diritto.

Alle sperequazioni hanno contribuito anche le scelte fatte in relazione ai criteri con i quali sono state formate le graduatorie di accesso a tali progressioni.

Di fatto, gli alti punteggi assegnati ai titoli di studio, hanno causato l’esclusione di una parte considerevole di coloro che da decine di anni ( legittimamente assunti con i titoli di studio a suo tempo richiesti ) prestavano servizio presso la nostra Amministrazione.

In sostanza, l’esperienza professionale conquistata ed esercitata sul campo e che era stata utile anche per formare i nuovi assunti, veniva relegata in un cantuccio lasciando al palo centinaia di Ispettori e centinaia di amministrativi di provata esperienza.

Chi non ha coscienza di questa vergognosa sperequazione scientemente attuata dalle OO.SS. firmatarie di quegli accordi ha un quadro parziale se non distorto di tutta la questione relativa alle progressioni economiche.

Rifarsi ad una legge infame, da sempre combattuta da questa O.S., quale il D.lgs. 165/2001 significa non avere coscienza storica di tutte le battaglie combattute dalla scrivente O.S.

Nonostante la gravità dell’utilizzo dei criteri di valutazione ( che alla fine rimane solo cibo per i ricorsifici !!) il problema è e rimane un altro: se i nuovi accordi ( questo anche per merito delle battaglie condotte dalla USB e dalla presa di coscienza dei lavoratori) potranno porre in parte rimedio alle ingiustizie precedenti, il danno causato agli stessi attraversa vent’anni della nostra storia.

Mancato e completo riconoscimento per gli ex addetti alla vigilanza ( alcuni dei quali ancor oggi rimangono fuori); mancato e completo riconoscimento per gli ispettori tecnici, buchi notevoli nei posti messi a disposizione per il personale amministrativo.

Comunque, nessuno mai restituirà a chi per dieci o vent’anni si è visto, per l’attuazione di infami accordi, negato salario e diritti, quella dignità che come lavoratore gli era dovuta.

 

Roma, 15 luglio 2019

 

Coordinamento Nazionale USB Lavoro, INL, ANPAL