I Pensionati aderenti all’USB partecipano, e si sentono parte attiva, allo sciopero generale proclamato dalla stessa USB .
Partecipano perché convinti dei motivi che hanno indotto la USB a proclamare lo sciopero e perché si rimane convinti che solo la solidarietà generazionale può arrestare la deriva liberista ed individualista che i padroni in accordo con i governi e le banche vogliono portare avanti.
Quella stessa deriva che fa sì che molti giovani si convincono che a causare il loro stato di disagio dovuto o alla mancanza di lavoro o di precarizzazione perenne sia dovuto ai “privilegi” che gode chi usufruisce di una pensione.
I Pensionati sono stufi di sentirsi additati come responsabili dello sfascio economico in cui i governi che si sono succeduti hanno trascinato l’Italia.
I Pensionati hanno concorso col loro lavoro al raggiungimento degli standard di stato sociale attuale, che adesso, in virtù di direttive che, spesso provengono “da fuori” (FMI, BCE, C.E.) il governo intende smantellare o ridurre al lumicino.
I Pensionati aderiscono allo sciopero per ribadire la loro contrarietà a che la Costituzione nata da molti compromessi, ma pur sempre dalla lotta al nazifascismo, venga manipolata e stravolta da un parlamento di nominati e per di più non legittimato a farlo.
I pensionati sono contrari alle politiche di guerra portate avanti da questo governo, perfettamente in linea con quelli che lo hanno preceduto. Noi crediamo che la pace e il benessere si costruiscono con la pace e, quindi, smantellando gli arsenali militari e le sue basi logistiche.
I Pensionati lotteranno perché venga rispettata la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il furto perpetrato dal governo Monti ai danni dei pensionati e, quindi, chiedono l’immediata perequazione delle stesse.
I Pensionati continueranno a chiedere che gli “Inoccupati” (figli e nipoti dei pensionati stessi) vengano esentati dal pagamento dell’odioso balzello chiamato ticket per prestazioni sanitarie.
Per una politica di pace e contro i pericoli di guerra incombenti, per l’allargamento dello stato sociale, i pensionati USB si schierano a fianco dei lavoratori attivi e partecipano al sit in di venerdì 21 ottobre a partire dalle ore 10.00 davanti al Consiglio Regionale in Via Roma.
E saranno presenti alla grande manifestazione che si terrà a Roma il giorno successivo in occasione dello Sciopero Sociale
• Per una SANITÀ pubblica e gratuita sottratta alle logiche dei tagli e delle privatizzazioni
• Per una SCUOLA pubblica, laica e partecipata, che torni a svolgere un ruolo di formazione e crescita
• Per una PREVIDENZA SOCIALE pubblica rivalutata attraverso: l’abrogazione della riforma Fornero, la cancellazione del sistema di calcolo contributivo, l’abolizione della previdenza complementare e l’adeguamento delle pensioni ai salari e al costo della vita.