A partire dal 1° settembre il gruppo di società private che si sono aggiudicate, uniche a presentarsi, il 1° lotto dell’appalto per l’affidamento del 118 nelle provincie Latina e Frosinone, hanno preso possesso delle postazioni, comprese quelle “storiche” dell’ARES, come Priverno e Ponza.
Dichiara Sabino Venezia, del Coordinamento Regionale USB Lazio: “Si concretizza il piano di riorganizzazione, poco trasparente e assolutamente senza criteri di appropriatezza, che il Direttore Generale dell’ARES e il Direttore della Centrale Operativa di Latina hanno presentato a febbraio scorso e che sta determinando la mobilità immediata del personale ARES verso altre postazioni, compresi i medici, che non copriranno più il servizio con 9 ambulanze medicalizzate ma con sole 2 automediche”.
“Quello che è certo - prosegue il sindacalista - è che questo 1° lotto costerà all’ARES, e quindi alla Sanità Pubblica della Regione Lazio, ben 5 milioni e 200mila Euro per 6 mesi. Fondi che non si sa bene a cosa serviranno, visto che dette società utilizzano le postazioni ARES, fatte liberare prontamente dalla direzione, e le ambulanze ARES, già completamente allestite, che si riforniscono di farmaci ed altri presidi dal servizio di approvvigionamento dell’ARES, compresi detersivi e carta igienica”.
Conclude Venezia: “Chiediamo alla Regione Lazio la revoca di tutto l’appalto di privatizzazione dell’ARES 118, a partire da Latina e Frosinone, a cui seguiranno Roma ( 2° Lotto) e Viterbo-Rieti ( 3° Lotto), e la reinternalizzazione immediata delle postazioni e dei precari, a garanzia di risparmio vero e qualità del soccorso”.
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