Le lavoratrici e lavoratori del servizio PRIS (il Pronto Intervento Sociale della città metropolitana di Bologna) lanciano un appello alla città e promuovono uno sciopero con manifestazione per venerdì 25 febbraio.
Il servizio si occupa di situazioni di emergenza e di vulnerabilità sociale che riguardano minori, famiglie, adulti, anziani e donne vittime di maltrattamenti e altro. Un servizio che è a tutela dei più fragili, volto a rispondere a tutte le emergenze sociali nel territorio di Bologna e nei comuni limitrofi. Un lavoro svolto in regime di appalto per conto del Comune tramite ASP Città di Bologna e gestito da Cooperativa Sociale Società Dolce.
Le lavoratrici e i lavoratori denunciano da tempo una condizione di precarietà lavorativa e retributiva: i contratti sono principalmente part time involontari e le ore effettivamente lavorate non vengono retribuite ma accantonate in una banca ore gestita unilateralmente dalla cooperativa: la conseguenza è l’avere bassi salari e condizioni di sfruttamento.
Le lavoratrici e i lavoratori chiedono il pagamento delle ore supplementari e straordinarie effettuate così da avere un salario minimo mensile, chiedono di avere l’adeguamento dei contratti di lavoro corrispondenti alle ore lavorate mensilmente.
Nonostante incontri in sede di Prefettura alla presenza dei dirigenti della ASP di Bologna e della cooperativa Società Dolce, nulla è stato fatto, niente è stato regolarizzato. Per questo è stato indetto un primo sciopero per denunciare l’insostenibile situazione in cui versa un servizio pubblico fondamentale, in cui i lavoratori credono e si impegnano al massimo.
L’appuntamento è per lo sciopero di venerdì 25 febbraio, quando manifesteranno dalle 10.00 sotto le finestre del Comune in Piazza Maggiore a Bologna, per portare le loro ragioni al sindaco Lepore e all'assessore al Welfare.
USB Bologna