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Provincia di Terni: dopo le 5 domande al nuovo presidente, qualche piccolo… suggerimento!!

Terni,

Volantino allegato

Per l’USB era assolutamente chiaro e scontato, e per questo lo abbiamo ribadito tenacemente in ogni occasione utile, che il bilancio della Provincia di Terni avrebbe potuto trovare una sua sostenibilità e compatibilità finanziaria SOLO a fronte dell’impegno politico e finanziario della Regione dell’Umbria.


Ammontano a ben 2 milioni e duecento mila euro i trasferimenti che permettono la chiusura di un bilancio ridotto all’osso, dove la voce per la spesa corrente è più che dimezzata rispetto al 2013.


Questo quasi fuori tempo massimo e con la minaccia del dissesto alle porte. Una consapevolezza che ha tardato ad essere acquisita da una politica (e da un sindacato confederale) che spesso oppongono resistenza, se non ottusità, ad una lettura della realtà e delle strategie politiche nazionali, che invece a noi è apparsa da molto tempo assai chiara.

  • i cittadini, con una forte riduzione dei servizi al territorio;
  • i lavoratori dell’Ente, con i pesanti tagli alle già misere  retribuzioni.

          Spariti nei meandri del bilancio i circa 58.000,00 Euro delle indennità di rischio tagliate ed i circa 170 mila Euro per indennità di posizione e di risultato non erogati alle P.O., risorse diventate “economie”, a fronte di scelte unilaterali compiute dall’Amministrazione, che non abbiamo condiviso nel metodo e nel merito.


Ecco quindi i “suggerimenti” dell’USB al nuovo Presidente:
          I minori tagli che potrebbero derivare da annunciati, quanto improbabili, ripensamenti del Governo (circa 300.000,00 Euro per la Provincia di Terni), dovranno essere destinati al finanziamento del Fondo, fondo che va ripristinato nel suo valore massimo finanziabile di 1.574.395,66 Euro. Ovviamente l’USB parla del fondo del comparto. Quello della Dirigenza è già più che adeguato, al netto della parte variabile, per i motivi che ne caratterizzano la storia.
          Qualora i suddetti minori tagli non dovessero realizzarsi, suggeriamo al nuovo Presidente di utilizzare ciò che rimane dell’Avanzo di Amministrazione del 2013 (circa 500.000,00 Euro) per finanziare il fondo. Tale operazione è possibile ed è già stata praticata dall’Amministrazione Cavicchioli (era il 2006, anno dello sciopero per il salario accessorio,  i lavoratori ricorderanno…).
          Le possibili e annunciate economie (circa 150.000,00 Euro) derivanti dall’erogazione degli istituti contrattuali attualmente attivi, dovranno ovviamente essere destinate al salario accessorio dei dipendenti: per l’USB questo è pleonastico.
          Misureremo poi la nuova Amministrazione, sulle scelte che intenderà fare anche sugli ulteriori interventi di taglio agli sprechi, incarichi e consulenze, che dovranno a nostro avviso essere effettuati.
          L’USB auspica quindi una pronta e piena presa in carico di queste problematiche da parte del nuovo Presidente della Provincia. Non vorremmo vedere infatti i lavoratori dover pagare anche il peso di scelte che da subito non abbiamo condiviso nel merito e nel metodo.
         

La soppressione delle Province ha prodotto infatti due effetti immediati:

 

  • una caduta della democrazia e del diritto alla rappresentanza dei cittadini nei territori;
  • un attacco alla qualità ed efficienza dei servizi ai cittadini frutto dei pesanti tagli lineari, servizi per i quali si mette a rischio anche il principio della sussidiarietà e della prossimità.

Anche il tema della soppressione delle Province rientra nella piattaforma dello sciopero generale proclamato dalla Confederazione USB che si terrà il 24 ottobre p.v.

#scioperogenerale24o