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Comunicati Stampa

PUBBLICO IMPIEGO: NEL D.L. PER LE ZONE TERREMOTATE DELL'ABRUZZO INSERITA LA NORMA PER LA CHIUSURA DEGLI UFFICI PERIFERICI DEL MEF

Roma,

8 Maggio giornata di mobilitazione nazionale di tutti i lavoratori del MEF con presidio a Roma sotto la sede ministeriale

Pubblicato ieri sulla G.U. il decreto legge n. 39 “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. Il decreto, meritorio e tempestivo nell’intenzione di affrontare la ricostruzione e le difficoltà delle popolazioni colpite dal terremoto, nasconde però aspetti inquietanti, in cui si rivela tutta la spregiudicatezza di scelte politiche che, approfittando della unanime commozione e solidarietà suscitato nel Paese dal grave evento, inseriscono provvedimenti di smantellamento della Pubblica Amministrazione che nulla hanno a che vedere con il sisma.

 

Al Capo V “Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria”, articolo 12 “Norme di carattere fiscale in materia di giochi”, comma 2, è previsto, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, un decreto ministeriale per il trasferimento delle competenze degli uffici periferici del Ministero dell’Economia e delle Finanze in chiusura ad altri uffici ed trasferimento del personale degli uffici in chiusura prioritariamente nelle sedi dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato o delle Agenzie Fiscali.

 

La chiusura di cui si parla interessa 40 Dipartimenti Provinciali del Tesoro e 40 Ragionerie Provinciali dello Stato interessando circa 1800 dipendenti. Il risultato sarà quello del progressivo ritiro dello Stato dal territorio e della perdita di posti di lavoro di cui sinceramente in questo momento non si sentiva la mancanza. La RdB/CUB dà una prima risposta a questo grave attacco ai diritti dei lavoratori e dei cittadini-utenti indicendo per il prossimo 8 maggio una giornata nazionale di mobilitazione di tutti i lavoratori del Ministero dell’Economia, con un presidio a Roma sotto la sede ministeriale di via XX Settembre, e in contemporanea assemblee in tutti gli uffici periferici del Ministero.