L’8 settembre 2020 si è tenuta la riunione in videoconferenza tra Direzione Territoriale di Puglia, Molise e Basilicata e le OO.SS. sulle nuove modalità di attuazione dello smart working.
Il Direttore Territoriale ha richiamato l’intesa del 3 agosto u.s. tra l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e le OO.SS. nazionali e ha fatto presente che la stessa non lascia molti spazi di manovra tra percentuali già fissate di rientro dallo smart working e attività da svolgere in presenza. Pertanto, gli uffici dovranno organizzare le attività, tenendo conto di quei margini di libertà che lascia l’intesa nazionale, elaborare un piano di quelle da svolgere in presenza, escludendo il personale fragile e chi convive con persone fragili. Sarà privilegiata la posizione di chi vuole rientrare in presenza a tempo pieno.
Si impegna a trasmettere alle OO.SS. dei report sulle attività in presenza.
Il Direttore ha sottolineato che non ci sono più attività di verifiche esterne sospese, come durante il lockdown: le attività sono riprese tutte.
Secondo il Direttore, gli Uffici hanno già fatto una indagine sul personale che intende rientrare a tempo pieno, mentre alla nostra O.S. non risulta assolutamente l’avvio di indagini conoscitive in merito.
Inoltre, ha invitato le OO.SS. a esortare i lavoratori ad effettuare lo screening sierologico, che può essere esteso anche ai conviventi, e a far comprendere l’importanza che si sottopongano a questa analisi più persone possibili.
Nel nostro intervento abbiamo premesso che la situazione emergenziale non è conclusa e che anzi i casi di positività al Covid 19 stanno aumentando, che occorre quindi non abbassare la guardia e ripartire dalle intese sottoscritte nei mesi scorsi, per integrarle al fine di non farci trovare impreparati con l’avvicinarsi della stagione invernale.
Facendo riferimento al punto 1 del protocollo quadro “Rientro in sicurezza” tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le OOSS del 24 luglio 2020, abbiamo chiesto che prima di convocare le OOSS territoriali, ciascun Ufficio provveda ad integrare il documento di valutazione rischi in base all’attuale stato di emergenza, così come previsto dall’accordo quadro e a trasmetterlo alle OOSS.
Abbiamo poi esaminato i vari aspetti relativi al rientro in sicurezza dei lavoratori e allo smart working e avanzato le nostre richieste e proposte.
In particolare, per quanto riguarda il RIENTRO DEL PERSONALE, le nuove disposizioni prevedono che si applichi il lavoro agile al 50% del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità.
Abbiamo segnalato quindi al Direttore, che presso alcuni uffici si stanno verificando situazioni assurde; non viene concesso il rientro al personale che chiede volontariamente di rientrare in servizio a tempo pieno, anche per il venire meno delle condizioni personali/familiari di poter svolgere l’attività da remoto e al contrario si obbliga a prestare l’attività in presenza al lavoratore noto come “persona in condizioni di fragilità” e con maggior rischio di esposizione al contagio o di lavoratori conviventi con persone fragili.
Tali situazioni non sono più tollerabili e se perdureranno questa OS sarà costretta a segnalare tali scorrettezze agli organi competenti.
Abbiamo chiesto, quindi, che nell’intesa che si andava a sottoscrivere venisse chiaramente indicato che ai fini del 50% si terrà conto prioritariamente delle istanze del personale volontario che chiede di rientrare in presenza a tempo pieno.
Altresì, le cosiddette “persone fragili” devono necessariamente continuare a lavorare da remoto. Tale possibilità deve essere concessa anche ai lavoratori assegnatari di POER, PO, incarichi di responsabilità là dove la tipologia di lavoro non impedisca di lavorare da remoto. Infatti, le attività di coordinamento dei servizi (ricomprese tra le attività da svolgere necessariamente in presenza), costituiscono solo una parte delle attività svolte da POER –PO – IdR. Per la restante parte e per motivi di salute, le attività possono essere svolte da remoto. Diversamente, si creerebbe una discriminazione vera e propria tra lavoratori.
A questo proposito il Direttore ha condiviso che ci sono attività svolte da assegnatari di POER, PO e IdR che possono essere svolte da remoto; in questi casi i soggetti interessati, se anche persone fragili, accederanno allo smart working. Queste informazioni saranno trasmesse alla Direzione Generale.
Abbiamo poi affrontato le problematiche sui DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, ribadendo che l’attività in presenza deve essere svolta in tutta sicurezza.
Riassumendo la posizione della USB:
- l’Amministrazione deve continuare ad assicurare a tutto il personale le mascherine chirurgiche e le FFP2 e visiere di protezione per il personale a contatto con il pubblico.
- Abbiamo dovuto segnalare che non di rado si sono verificati casi di indisponibilità delle mascherine che potrebbero indurre i lavoratori a pensare che l’uso delle stesse non sia più un obbligo anche quando non è possibile assicurare il distanziamento interpersonale di almeno un metro; purtroppo, ci sono stati segnalati casi di assembramento sia di lavoratori che di esterni senza l’uso del dispositivo di protezione.
- Abbiamo ribadito, quindi, la necessità di rifornire di mascherine tutto il personale, possibilmente in confezioni chiuse e non aperte (magari in pacchi da 5 o 10) in modo da evitare il pericolo di contaminazione. Non è più possibile assistere alla consegna di singole mascherine prelevate da un pacco e senza nessuna precauzione.
- Per il personale che rientrerà a tempo pieno in ufficio dovranno essere consegnate almeno cinque mascherine per volta, al fine di evitare andirivieni e impegnare più di tanto l’addetto alla consegna, mentre negli uffici di grandi dimensioni sarebbe opportuno consegnare un congruo numero di mascherine ai capi reparto, che provvederanno a distribuirle ai lavoratori sulla base della programmazione settimanale/quindicinale delle giornate in presenza.
- Le mascherine dovranno essere utilizzate ogniqualvolta si esca dalla propria stanza, nei corridoi, nei bagni, nei pressi dei distributori di alimenti e bevande.
- All’ingresso delle segreterie si dovrà apporre un avviso che è obbligatorio l’uso della mascherina prima di entrare nella stanza e le scrivanie delle segreterie dovranno essere munite di protezioni in plexiglass.
- Per il personale a contatto con l’utenza dovrà continuare a essere previsto l’uso di mascherine FFP2 e l’impiego di visiere.
- Per le verifiche esterne si dovrà continuare a privilegiare l’utilizzo del mezzo proprio e a fornire il lavoratore di tutti i dispositivi di protezione e sanificazione necessari.
- Il personale addetto alle pulizie, alle manutenzioni dovrà osservare le stesse regole previste per il personale interno.
Il Direttore ha fatto presente che non gli è possibile distribuire le mascherine in confezioni da 5 o 10, perché dipende da come arrivano da Roma. A questo proposito ci ha informati che è in arrivo un grosso carico di mascherine chirurgiche. Secondo il Direttore, chi distribuisce i dispositivi di sicurezza dovrà prima indossare la mascherina e disinfettarsi le mani…… della qual cosa prendiamo atto.
Abbiamo, quindi, esaminato la questione dei DETERGENTI DISINFETTANTI e abbiamo chiesto di installare dispenser di detergenti disinfettanti nelle immediate vicinanze dei bagni in modo da disinfettare le mani prima e dopo l’uso degli stessi.
Nei bagni sarebbe opportuno installare distributori automatici di salviettine, in modo da evitare qualsiasi contatto.
Come già richiesto in precedenti riunioni, abbiamo sollecitato a sostituire l’uso delle manopole dei rubinetti con l’installazione di pedali, sempre per evitare che dopo avere lavato le mani si possa toccare un rubinetto eventualmente contaminato, come pure di prevedere l’igienizzazione automatica dei wc: si tratta di norme comuni di igiene e sicurezza sul lavoro adottate da oltre un trentennio da altre pubbliche Amministrazioni.
Il Direttore ha fatto presente che la sostituzione delle manopole dei rubinetti prevede una gara di appalto, che si può programmare anche se necessita di più tempo.
Siamo quindi passati a trattare della rilevazione della temperatura corporea, non più rinviabile con l’approssimarsi della stagione invernale. Riteniamo essenziale fornire gli uffici di TERMOSCANNER con misurazione automatica della temperatura e segnale di allarme al superamento dei 37.5°C.
Al momento, ci risulta che non tutti gli uffici sono provvisti di termoscanner, Direzione Interregionale compresa.
L’installazione dei termoscanner è peculiare per il rientro in sicurezza del personale, mentre siamo nettamente contrari all’uso di termometri digitali per la rilevazione della temperatura da effettuarsi a cura del personale dell’Agenzia.
Il Direttore ha assicurato che è stato completato l’acquisto dei termoscanner e che sono stati installati presso un consistente numero di Uffici, mentre per la sede di Via Amendola si è giunti ad un accordo di un uso condiviso con l’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda la necessità di garantire le più opportune condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro, abbiamo fatto rinvio alle raccomandazioni previste al punto 7) del Protocollo quadro del 24/07/2020 e abbiamo nuovamente esortato il Direttore affinché ogni Ufficio porti a conoscenza il personale della sanificazione degli ambienti e dell’igienizzazione degli apparecchi di condizionamento dell’aria, che attualmente viene comunicato solo da poche Direzioni.
Per quanto riguarda lo SMART WORKING abbiamo ribadito il diritto alla disconnessione. Abbiamo anche suggerito di emanare istruzioni operative sulla dematerializzazione dei documenti e sulle procedure di digitalizzazione (succede che per la stessa attività chi lavora in presenza continua a stampare i documenti e ad archiviare il cartaceo, mentre chi lavora da remoto provvede a salvare i documenti in cartelle digitali e alla fascicolazione in ASP, senza alcuna stampa delle pratiche evase).
Il Direttore ha fatto presente che a livello di Direzione tutta la posta gira ormai sul digitale. Alcuni Reparti hanno istituito cartelle condivise tra i lavoratori dello stesso settore, ma sarebbe sempre preferibile l’archiviazione in ASP.
A livello di singoli Uffici è un passo organizzativo che i Direttori potranno cogliere.
Tra le varie ed eventuali abbiamo chiesto notizie sul premio dei 100,00 euro previsto dal Decreto “Cura Italia” destinato a coloro che hanno lavorato in presenza nel mese di marzo e sulla liquidazione delle indennità di rischio e confine del 2018: il Direttore si è riservato di rispondere.
Dopo il nostro intervento abbiamo scoperto che non era intenzione della Direzione giungere ad una intesa, bensì solo confrontarsi con le OO.SS..
Riteniamo, invece, che sarebbe stato necessario e opportuno dare delle “linee guida” agli uffici territoriali in modo che ci fosse uniformità di applicazione sia sulle ulteriori misure da adottare per la salute e sicurezza sul lavoro sia sulle modalità di rientro dallo smart working.
A questo proposito, abbiamo puntualizzato che se ci fossero state istanze per il rientro in presenza a tempo pieno tali da coprire il 50% delle attività attualmente svolte in smart working, il restante personale avrebbe potuto lavorare da remoto tutti i giorni della settimana, senza alcun rientro.
Il Direttore non ha condiviso questo criterio, asserendo che per la “psicologia del lavoro” riteneva opportuno che anche il restante personale in lavoro agile si recasse in presenza per due/tre giorni a settimana.
Abbiamo provato a spiegare che così facendo si rischia di aumentare a dismisura il numero del personale in presenza, ma una sigla sindacale ha chiesto di chiudere l’incontro… Sic! Ai lavoratori ogni commento! Noi riteniamo, invece, di aver rappresentato al Direttore le problematiche tuttora irrisolte presso gli uffici, che ci sono state segnalate dai lavoratori e abbiamo anche cercato di dare fattivamente un contributo per risolverle.
Ci riserviamo di affrontare ai vari tavoli di contrattazione territoriale le modalità di attuazione del rientro dallo smart working, auspicando che i Direttori dei vari Uffici mettano in pratica quanto emerso nel corso della odierna riunione e cioè che “ci si deve adoperare per soluzioni ragionevoli per tutti”!