“Il Gruppo Manuli ha avviato le procedure per l’attuazione della cassa integrazione a rotazione per tutti i 150 dipendenti dei due stabilimenti ascolani, quello principale e storico e quello poco distante dell’Oil & Marine”. Lo annuncia il segretario regionale dell’Unione sindacale di base, Andrea Quaglietti, ex dipendente della stessa Manuli, licenziato all’inizio di ottobre e che a dicembre dovrà anche subire un processo a causa della denuncia dell’azienda per un assemblea dei lavoratori tenutasi davanti ai cancelli della fabbrica. “ Il clima nello stabilimento di Campolungo è molto teso – dice Quaglietti – anche perché nei confronti di molti operai che hanno scioperato per manifestarmi solidarietà sono state fatte pressioni e inviate lettere di richiamo, e ciò anche a lavoratori anziani che da una vita sono in fabbrica notte e giorno. E a novembre poi, la Manuli procederà sia alla chiusura di un altro reparto che soprattutto alla messa in cassa integrazione , a gruppi di 25 per volta, dei dipendenti rimasti, dimostrando palesemente qual’è il suo obiettivo finale : quello di chiudere l’attività produttiva ad Ascoli.”
Quaglietti ricorda che tutto questo l’Unione sindacale di base “l’aveva cominciato ad annunciare già dal 2001, da quando iniziavano a capirsi i movimenti del Gruppo, che si sono poi accelerati nel 2005 e soprattutto nel 2008 (negli ultimi tre anni si è passati da 800 a 150 addetti). Ciò è avvenuto – sottolinea il sindacalista – nell’indifferenza non solo delle istituzioni ma anche degli organi ispettivi territoriali, che dovevano intervenire per smascherare la delocalizzazione in atto. Purtroppo nessun intervento è stato fatto, e oggi ci ritroviamo in questa situazione, con la città di Ascoli e il comprensorio che hanno perso, con l’indotto 3000 posti di lavoro , solo in relazione alla smobilitazione della Manuli. Nonostante tutto – conclude Quaglietti – la nostra lotta continuerà con presidi permanenti e altre iniziative”.
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USB Lavoro Privato Marche
Ancona 27.10.2011