A distanza di qualche mese dall’introduzione delle nomine alle posizioni organizzative di I e II livello previste dal CIE 2006-2009 è necessario fare il punto della situazione per chiarire cosa è accaduto nell’attribuzione degli incarichi. Come spesso accade, molti colleghi avevano pensato e sperato che i Dirigenti, ai quali era stata data carta bianca nell’attribuzione delle nomine, avrebbero usato questa possibilità per rendere “giustizia” a situazioni di fatto in cui i lavoratori si trovavano a svolgere già da tempo mansioni superiori, dando finalmente riconoscimento alla professionalità acquisita in anni di lavoro.
Le cose però, come era facilmente immaginabile, sono andate in maniera completamente diversa ed il tempo come al solito ci ha dato ragione: fin dall’inizio infatti, non sottoscrivendo il CIE, avevamo messo i lavoratori sull’avviso che si sarebbe presentata una situazione molto simile a quella delle nomine dei vicari, dove, criteri a parte, quello che conta è il rapporto di “fiducia”; titoli o non titoli, il dirigente ha la possibilità di nominare chi vuole senza che si possa in nessun modo obiettare sulle scelte fatte. Clientela, discrezionalità, favoritismo, nepotismo, chiamatelo come volete, ma questo è quello che è successo nella stragrande maggioranza dei casi. Non dappertutto, è vero, ma quasi…
Oggi non ci rimane che leggere la delusione sulle facce di tanti colleghi o raccogliere le loro lamentele.
Per noi è inaccettabile che molti dei soldi del fondo per il personale siano messi nelle mani della dirigenza per essere poi “elargiti” a livello discrezionale, specie se si considera il fatto che l’attribuzione delle posizioni organizzative al pari di quelle dei vicari potrebbe essere a “vita”. Chi mai si assumerà la responsabilità di una revoca?
Ancora più illogico ed inaccettabile è che molte delle posizioni organizzative siano state attribuite quando già si sapeva che saremmo stati soggetti al taglio degli organici. E così il pasticcio, anzi il pasticciaccio è completo: molte delle posizioni attribuite nel corso dell’anno sono oggi in esubero, ma si continueranno a pagare per tutto il 2011, confidando in un riassorbimento graduale per effetto dei pensionamenti. Del resto cosa si poteva fare? Rischiare di togliere la posizione organizzativa ai “vecchi”? Gli esuberi sono esuberi e si calano nelle strutture senza guardare se la posizione te la sei conquistata attraverso un concorso oppure grazie al regalo che il dirigente ti ha voluto fare magari pochi giorni prima di andare in pensione magari assegnandoti alla prevenzione!
Ed il pasticciaccio continua: tra poco saranno emessi i nuovi bandi per i passaggi all’interno delle aree: per fare un passaggio economico si dovrà sostenere un regolare concorso, non avendo quasi nessuna possibilità di avere l’attribuzione delle posizioni organizzative, ormai tutte attribuite, ma neanche nessuna certezza dal momento che la posizione organizzativa non corrisponde più automaticamente alla posizione economica. Regali del nuovo ordinamento professionale stabilito dall’ultimo contratto che consente a tutti coloro che appartengono all’area C di poter fare le stesse funzioni ma a differenza, sostanziosa, di salario!
Crediamo sia giunto il momento di fare una riflessione collettiva sulla modalità con la quale è stata gestita tutta questa partita: i lavoratori hanno il diritto di pretendere regole certe che non lascino spazi ad operazioni ad personam. La parte della valutazione dei lavoratori che è stata gestita dai dirigenti, le nomine dei vicari ed in ultimo l’attribuzione delle posizioni organizzative dimostrano chiaramente che la dirigenza del nostro Ente non è ancora in grado di fare scelte dettate dal riconoscimento della professionalità dei dipendenti o dalle esigenze funzionali delle proprie strutture. Cambiare le regole è necessario. A meno che non si voglia continuare ad adottare il vecchio detto napoletano: “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato…!”
Roma, 25 ottobre 2010
RdB-USB INAIL
Coord. Naz. P.I.