Capitolo Pensioni: è direttamente collegato all’OCCUPAZIONE GIOVANILE, quest’ultima UNICO BALUARDO in difesa della continuazione di una societá costituita, ormai, da una percentuale di anziani che potrebbe portare al collasso il sistema pensionistico, se chi governa questa Nazione non provvede con urgenza a creare le giuste condizioni di incremento del LAVORO per la Popolazione attiva OCCUPABILE (di cui tanto parla l’attuale Esecutivo ora insediato!), società che attualmente sopravvive solo grazie alla misura del Reddito di Cittadinanza ed in moltissimi casi ai ‘’nonni’’ che supportano questa sopravvivenza, attesa la carenza di un lavoro dignitoso e pagato in maniera giusta. Ma ció fino a quando?
Un altro ‘’pannicello caldo’’ sembrerebbe essere pronto per le Pensioni con la “Finanziaria” per l’anno 2023, da approvare entro il 31 Dicembre di quest’anno, pena l’esercizio provvisorio.
Ma andiamo con ordine affinché chi ha la pazienza di leggere, comprenda fino in fondo questo approfondimento sulla situazione Pensioni, che non ha sicuramente carattere di esaustivitá.
Una situazione piuttosto grave e COSTOSA fu determinata dalla ‘’famigerata’’ Legge 92/2012 (Legge Fornero) che ha costretto i Governi che si sono succeduti, dopo quello di Monti, a ben 8 (otto) leggi per la SALVAGUARDIA DEGLI ESODATI (del costo di DIECI MILIARDI e che sicuramente non basteranno!), mentre nel frattempo è stato allungato per TUTTI il tempo per l’agognato riposo dopo una vita di lavoro, mentre l’autrice di questo FALLIMENTO, lo ribadiamo perché l’abbiamo scritto giá, continua ad essere presente in TV a difendere un provvedimento che ha causato soltanto dolori e sacrifici per la Popolazione, sapendo benissimo che con i provvedimenti sugli ESODATI (non tenuti in considerazione quando fu promulgata la legge), il RISPARMIO NON C’É STATO ASSOLUTAMENTE, ANZI!
Successivamente, nel 2019, per un triennio di sperimentazione scaduto a Dicembre dello scorso anno 2021, fu introdotta la possibilitá di Anticipo Pensionistico denominato ‘’QUOTA 100’’ (62 anni e 38 di contributi) che ha avuto una discreta adesione, ma molto al di sotto delle aspettative, con un ‘’surplus’’ di qualche miliardo rispetto allo stanziamento che, quindi, a consuntivo è un RISPARMIO (da calcoli ufficiali, non di chi scrive, sembrerebbero avanzare circa 6 (sei) miliardi).
Legge Finanziaria per il 2022: prevista ‘’QUOTA 102’’, stavolta con un’etá di 64 anni minima e 38 anni di contribuzione, che scadrá entro la fine dell’anno in corso. Motivazione ufficiale: per evitare lo “scalone’’ con i requisiti Fornero. Motivazione vera: incapacitá della politica a trovare una soluzione con un RISVOLTO UMANO per le pensioni in questo Paese, evitando di cedere alle “LOBBIE’S” che spingono per impadronirsi dei FONDI DEI LAVORATORI che NON SI TOCCANO!
Ma ecco l’ultima trovata per non mettere mano seriamente ad una Riforma che, oggi, è piú che mai URGENTE e che potrebbe finalmente trovare la svolta con la Proposta di Riforma del Sistema Pensionistico presentata ufficialmente dalla USB. Si preferisce tergiversare pur di non toccare le pensioni milionarie che l’INPS eroga a pochi eletti e con il taglio delle quali, si potrebbe finanziare un aumento serio di quei trattamenti che sono sotto la soglia di povertá e che i Governi continuano a definire impropriamente ‘’TRATTAMENTO MINIMO’’ (meno di 600€ mensili…sic!).
In definitiva non si paventa neanche per il prossimo anno una Riforma SERIA e DURATURA, ma si preferisce la ‘’QUOTA 103’’ (l’album sará completato entro il prossimo decennio con ‘’QUOTA 200’’?).
Ma vediamo cosa prevederebbe “QUOTA 103”: occorreranno 62 anni di etá e 41 anni di contribuzione (requisiti validi solo per il 2023) e, stavolta, c’è una limitazione in piú rispetto al divieto di lavoro per le due “QUOTE” passate, cioè l’importo liquidabile dai 62 anni e fino al raggiungimento dei 67 anni non potrá essere superiore a cinque volte il trattamento minimo e cioè 2.625€ lordi. Ah! Per l’anno prossimo varieranno anche le percentuali applicabili alle singole pensioni di adeguamento all’ aumento del costo della vita, il cui “indice di rivalutazione’’ viene stabilito dal Ministro dell’Economia che, guarda caso, quest’anno si e’ inventato un indice (7,3%) che è pressoché la metá dell’effettiva inflazione e che non abbiamo ancora capito da dove sia stato tirato fuori.
Cosí facendo si arriverá nel corso degli anni ad impoverire sempre di piú la categoria dei PENSIONATI ed a creare nuovamente le ‘’pensioni d’annata’’ (corsi e ricorsi storici).
NOI PENSIONATI USB SIAMO ALLA FINESTRA E VEDREMO COSA APPROVERANNO E NON STAREMO ZITTI!
NEL FRATTEMPO LA USB PENSIONATI SARÁ PROTAGONISTA INSIEME ALLE ALTRE CATEGORIE NELLO SCIOPERO GENERALE DEL 2 DICEMBRE 2022 e NELLA GIORNATA DEL 3 DICEMBRE IN CUI È PREVISTA UNA GRANDE MANIFESTAZIONE USB a ROMA con RELATIVO SOLITO SILENZIO DA PARTE DEGLI ORGANI DI STAMPA. MA NOI CI SIAMO E CI SAREMO!
©Vincenzo Bottiglieri – Coordinamento USB PENSIONATI