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Rapporto Confcommercio: "siamo tornati indietro di 13 anni" e "nel 2013 avremo 4 milioni di poveri"

Cagliari,

615 nuovi poveri in più ogni giorno; taglio delle stime sulla crescita dell'economia e dei consumi per il 2103 (-1,7% per il 2013). Il disagio sociale raddoppia. La crisi economica si sta trasformando in crisi sociale, persi 140 miliardi di domanda interna dal 2007.

 

 

Sempre più poveri: Secondo Confcommercio il numero di persone "assolutamente povere" quest'anno in Italia salirà oltre quota 4 milioni, circa il 6 % della popolazione, mentre nel 2011 la soglia era di 3,5 milioni. Confcommercio sottolinea inoltre che "l'Italia in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, con quest'area di disagio grave che è destinata a crescere ancora, e di molto".  

 

Le stime economiche sono da tagliare: Pil e consumi vanno giù. La flessione dei consumi privati sarà del 2,4% nel 2013, mentre a stima precedente dell'associazione era di una contrazione dei consumi dello 0,9% per l'anno in corso. Alla fine del 2014, rispetto al 2007, la perdita dei consumi reali avrà raggiunto 1.700 euro a testa. Quanto all'andamento dell'economia, per il 2013 si prevede un calo del Pil dell'1,7% contro un ribasso dello 0,8% indicato cinque mesi fa.  

 

Chiusura imprese: il netto peggioramento del quadro economico lascia "stimare una perdita netta di altre 90mila imprese del terziario di mercato nel complesso del biennio 2013-2014". Carlo Sangalli, nella sua relazione ha sottolineato come la crisi produttiva sia diventata crisi sociale: "E' come se l'orologio produttivo della nostra economia avesse riportato indietro le lancette di quasi tredici anni". L'orologio produttivo della nostra economia ha riportato indietro le lancette di quasi tredici anni, fermandosi alle soglie dei primi anni 2000. Senza una più robusta domanda interna per investimenti e consumi, l'uscita dal tunnel della crisi resta un miraggio». «Dall'inizio della crisi - ha spiegato il presidente della Confcommercio - cioè dalla fine del 2007, il prodotto lordo è crollato di oltre 100 miliardi in termini reali, e questo per un tonfo della domanda interna superiore ai 140 miliardi di euro a fronte di un contributo positivo delle esportazioni di circa 40 miliardi. 

 

Produttività e orario di lavoro. Infine, altri dati amari. Gli italiani lavorano più dei tedeschi e dei francesi, ma secondo Confcommercio producono di meno. Nel dettaglio, i lavoratori italiani lavorano 1.774 ore a testa, il 26% in più dei tedeschi e il 20% in più dei francesi. Ma, per ora lavorata, i tedeschi producono il 25% in più degli italiani, i francesi quasi il 40% in più. In epoca di industrializzazione, evidentemente la produttività non si puo’ scaricare sui lavoratori, ma sugli impianti utilizzati, che evidentemente sono obsoleti.

Codacons dichiara che "Se i poveri assoluti per Confcommercio sono oltre 4 milioni, quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, per i quali il reddito non è più sufficiente, e sono quindi costretti a ridurre i consumi, sono ormai i due terzi della popolazione".

Con questo quadro economico qualsiasi commento è inutile: evidenzia il fallimento del governo dei tecnici e quello di chi prima ha governato, nel nome del liberismo, penalizzando il mondo del lavoro, bloccando contratti e salari, tagliando diritti e previdenza. Il prossimo esecutivo dovrebbe come prima cosa rinviare l'aumento dell'Iva di luglio che comprimerebbe ulteriormente i consumi delle famiglie con redditi bassi.

 L'uscita dal tunnel della crisi che durante la campagna elettorale vedeva il presidente Monti per il momento resta un miraggio.