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RdC: a Napoli un giorno di ordinaria follia

Napoli,

Un venerdì di fine luglio, un luglio molto caldo, forse il più caldo mai registrato secondo l’ONU, accade che, senza il minimo preavviso alle sedi sul territorio, da Roma, probabilmente per il troppo caldo, si decida di inviare a 169.000 percettori del reddito di cittadinanza il seguente sms: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali”, con tanti saluti alla compassione.

Era noto a tutti che il Governo avesse cancellato per decreto il reddito di cittadinanza, si conoscevano anche le date; quindi, si poteva e si doveva procedere diversamente nelle comunicazioni con i cittadini, i quali alla lettura del messaggio, evidentemente presi dalla disperazione, si sono riversati negli uffici INPS e presso gli Uffici dei servizi sociali dei Comuni per avere spiegazioni. Com’è noto, alla Filiale Metropolitana Inps di Napoli la disperazione è sfociata in aggressioni ai colleghi e agli addetti alla vigilanza, tra l’altro neanche preparati a quello che stava per succedere, perché hanno scoperto del messaggino sui telefoni inviato all’utenza soltanto dopo la loro arrabbiatura e, quindi, dopo essere stati assaliti. Ecco, da Roma non hanno avuto neppure il rispetto per i colleghi e per gli addetti alla vigilanza, a cui va tutta la nostra solidarietà.

Siamo in un territorio, quello di Napoli e della sua provincia, molto difficile, in cui il reddito di cittadinanza era fondamentale per “sbarcare il lunario”.  Davanti a noi, si prospettano giornate molto intense, in cui l’INPS, per scelte altrui, deve fronteggiare un’utenza disperata ed inferocita.

Siamo venuti a conoscenza dagli organi di stampa che la Direzione di Coordinamento Metropolitano ha predisposto un tavolo con la Prefettura per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre a trovare una soluzione affinché nessuno “venga lasciato da solo”. La nostra O.S. accoglie favorevolmente la notizia che vede il Direttore della DCMN impegnato in prima persona sul fronte della tutela dell’utenza e della sicurezza del personale, ma il fatto stesso che il legislatore abbia previsto il coinvolgimento dei centri per l’impiego e dei servizi sociali, evidentemente non ancora attrezzati per gestire il ritorno di una scelta così scellerata, ci preoccupa non poco. Temiamo che qualcuno, malgrado tutto, resterà indietro e non per colpa dell’INPS, ma di un Governo e di una maggioranza che, senza valutare le condizioni organizzative e di carenza di personale dei centri per l’impiego e dei servizi sociali, hanno varato una norma ignobile che non tiene conto delle peculiarità del nostro territorio, realtà dove sarà molto difficile creare corsi di formazione e occasioni di lavoro per le persone tra i 18 e 59 anni che in famiglia non hanno minori o disabili.

Pur preoccupati ed in apprensione per gli sviluppi della situazione, siamo certi che la Direzione di Coordinamento saprà adottare ogni iniziativa necessaria per garantire la sicurezza e l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori, così come siamo certi che saprà coinvolgere tutti gli Enti interessati alla gestione della nuova misura assistenziale affinché questa possa essere corrisposta nel più breve tempo possibile e senza soluzione di continuità rispetto alla precedente, come ribadito dal Direttore alla delegazione della Federazione USB Campania, oggi in presidio presso gli uffici di via De Gasperi a Napoli.

USB INPS DCM Napoli

Napoli 31.07.2023