Il governo Renzi/Lupi continua la guerra contro i poveri: è sparito durante l’approvazione del “Milleproroghe” il blocco degli sfratti per finita locazione riguardante le categorie più povere, questo nonostante fossero stati approvati alla Camera ordini del giorno che estendevano questa proroga anche agli sfratti per morosità incolpevole. Così da inizio gennaio 2015 rischiano di finire in strada altre decine di migliaia di inquilini (almeno 30.000) che si andranno ad aggiungere alle centinaia di migliaia di esecuzioni già richieste per gli sfratti per morosità.
I beneficiari di queste limitate proroghe degli sfratti (le esecuzioni forzose per finita locazione riguardano ormai solo il 10% del totale degli sfratti) sono stati sino al
tutto il 2014 i cittadini delle fasce più deboli che abitano in case private. Si tratta di famiglie con redditi bassi dove si trovano persone con disabilità, anziani, minori, malati terminali.
Fino ad oggi – a partire dagli ultimi decenni - le politiche dei governi per la casa sono state inesistenti e tutte indirizzate a favorire la rendita e la domanda all’acquisto anziché all’affitto a canoni sostenibili per queste famiglie.
Il “piano casa” del governo Renzi/Lupi è stato un altro fallimento. Provvedimento orientato a favorire il solito meccanismo di finanziamento ai privati e a cancellare l’edilizia sociale e popolare.
Ma per giustificare l’inesistenza di una politica della casa è stata dichiarata - con l’art. 5 del decreto sulla casa di aprile 2014 - una ostilità senza precedenti contro i più poveri. A quelli non in regola con i contratti di affitto (e non solo a chi è costretto per necessità ad occupare un alloggio) viene vietato - con un atto incostituzionale - il diritto alla residenza (con la conseguente impossibilità di iscrizione dei bambini a scuola o di nomina del medico) e viene negato l’allaccio dei servizi essenziali (luce, gas).
Con la cancellazione dal “Milleproroghe” della sospensine degli sfratti è stata completata l’opera di Renzi.
Rimane solo un paese dove essere poveri è diventata una colpa e dove chi viene colpito dalla crisi, dalla mancanza di posti di lavoro, è il problema da cancellare con l’esecuzione degli sfratti.
L’unica via di uscita è la lotta per riscattare diritti e dignità.
ASIA-USB