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Nazionali Sedi USB Università di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA: NO AL GIOCO DELLE TRE CARTE

Reggio Calabria,

L'applicazione della controriforma Gelmini ha dimostrato ancora una volta di più il deliberato tentativo di affondare l'Università Pubblica.

La prima fase della controriforma è stata quella della elaborazione degli Statuti che ha visto la baronia fare scudo contro ogni tentativo di riconoscere dignità e voce ai lavoratori tecnico-amministrativi, la seconda fase della riorganizzazione ha visto e vede tuttora tentativi di imporre al personale tecnico-amministrativi mobilità coatte al di fuori di ogni norma e accordo per arrivare, nella terza fase, a formalizzare gli equilibri di potere con le elezioni dei nuovi Rettori e dei nuovi organi accademici.

Qualche giornale più attento denuncia i Rettori a vita che infestano gli atenei dimenticando che è la stessa controriforma che favorisce le proroghe e l'allungamento dei mandati di tanti, troppi rettori. Noi denunciamo e combattiamo tutti i giorni l'arroganza e la strafottenza di una casta che ha portato nel baratro della controriforma Gelmini l'Università Pubblica.

Succede a Reggio Calabria che sia il sindacato di base, la RSU (a maggioranza), i rappresentanti degli studenti a reclamare correttezza e rispetto delle norme ma Reggio non è sola.

 

              ELEZIONI UNIVERSITA’: QUANTE FALSITA’

 

Le annunciate votazioni per l’elezione del Rettore all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, stanno scatenando un vespaio di reazioni, soprattutto in alcune organizzazioni sindacali e in alcuni “giornalisti” che, dimenticando la posizione di cronisti super partes, si arrogano il ruolo di censori delle posizioni legittimamente assunte da USB.

I fatti sono questi: la Mediterranea, nel mese di aprile, si è dotata di un nuovo statuto così come richiesto dalla legge 240/2010, c.d. riforma Gelmini. Tale nuovo statuto, criticato fortemente in alcune sue parti dai rappresentanti del personale Tecnico Amministrativo e degli studenti in sede di Commissione, prevede, tra l’altro, una serie di riforme dell’assetto della Mediterranea che si sarebbero dovute concludere, come buon senso impone, con l’elezione di un nuovo Rettore.

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