LA REGIONE LAZIO INVOCA PRINCIPI DI LEGALITA’ QUANDO VUOLE NEGARE LE PREROGATIVE SINDACALI ALLA NOSTRA O.S. E DIMENTICA GLI STESSI PRINCIPI DI LEGALITA’ E TRASPARENZA CHE IL NOSTRO SINDACATO PROPUGNA A FAVORE DEI LAVORATORI NELLE PROPOSTE DI ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DEL PERSONALE.
L’ULTIMO ATTO DI QUESTA PANTOMIMA REGIONALE RIGUARDA I PUBBLICI CONCORSI EFFETTUATI PRESSO IL CONSIGLIO REGIONALE, PER I QUALI IL NOSTRO SINDACATO HA SOLLEVATO SERI DUBBI DI LEGALITA’.
I NOSTRI DIRIGENTI SINDACALI NEL MERITO HANNO PROMOSSO UN’AZIONE LEGALE, PER GARANTIRE LA LEGITTIMITA’ DEI SUDDETTI CONCORSI, DA CUI SONO SCATURITE DUE ULTERIORI ORDINANZE DEL TAR DEL LAZIO (N.00476/2010 E N.00493/2010), OLTRE LE PRECEDENTI DEL TAR (N.3220/2009) E LE DUE ORDINANZE DEL CONSIGLIO DI STATO (N.5765/2009 E N.5769/2009), CHE SOSPENDONO IL CONCORSO I CUI ATTI SONO STATI IMPUGNATI.
NELL’ORDINANZA DEL TAR N.00476/2010 IL TRIBUNALE SOTTOLINEA TRA L’ALTRO CHE, PROSEGUENDO IL CONCORSO IN OGGETTO, “…L’AMMINISTRAZIONE STA, SOSTANZIALMENTE, TENENDO UN COMPORTAMENTO ELUSIVO DELLE PREDETTE ORDINANZE CAUTELARI…”.
E’ QUESTA UNA CHIARA DIMOSTRAZIONE DELL’ARROGANZA DELL’ATTUALE POTERE POLITICO E AMMINISTRATIVO A DISCAPITO DEL RISPETTO DEI CRITERI DI GIUSTIZIA DA NOI INVOCATI A TUTELA DI CITTADINI E LAVORATORI.
LA REGIONE PROBABILMENTE CONTINUERA’ AD IMPORRE LA PROPRIA ARROGANZA USANDO I NOSTRI SOLDI CONTRO DI NOI ATTRAVERSO IL RICORSO CAPZIOSO AD ALTRI GRADI DI GIUDIZIO E, SE QUESTO NON BASTERA’, COME PER LA NOTA VICENDA “PEREQUAZIONE”, PROVERA’ AD INVENTARSI QUALCHE ALTRA “LEGGINA” PER SANCIRE ULTERIORMENTE L’ARROGANZA DEL POTERE CALPESTANDO CON DISPREZZO I VALORI DELLA GIUSTIZIA E DEL BENE SOCIALE.
L’ADESIONE AL NOSTRO SINDACATO RAPPRESENTA PER I DIPENDENTI REGIONALI ANCHE L’ADESIONE ALLA BATTAGLIA DI LEGALITA’ E TRASPARENZA PER IL RICONOSCIMENTO DELLA DIGNITA’ E DEI DIRITTI DI CIASCUN LAVORATORE