10 LUGLIO, ORE 11.00, TUTTI ALLA REGIONE LAZIO
La Regione Lazio sta per mettere mano alla Legge 12 e lo sta facendo senza un confronto chiaro con il territorio, con le città, soprattutto con Roma. Nemmeno i sindacati degli inquilini sembrano coinvolti, tantomeno i movimenti e le realtà sociali impegnate da tempo nelle periferie sul diritto alla casa. Inoltre anche le mobilitazioni e i cortei sembrano non scalfire l’operato della Giunta Zingaretti e dell’assessore Valeriani. Tavoli di confronto promessi completamenti disattesi e promesse disseminate a piene mani sembrano essere gli strumenti preferiti da questa amministrazione sul tema dell’abitare.
Una delibera regionale varata nel 2014 e mai applicata su Roma. Un balletto dissennato con la sindaca Raggi che ha lasciato nel cassetto inutilizzati quasi 200 milioni di euro. Mentre la graduatoria degli aventi diritto ad una casa popolare cresceva, i residence ribollivano e le occupazioni abitative venivano minacciate di sgombero, così come gli occupanti per necessità delle case popolari.
Da indiscrezioni veniamo a sapere che la bozza di modifica della legge 12 è pronta e riserva non poco spiacevoli sorprese. Prima tra tutte la scelta di usare parametri Isee poco chiari per definire il reddito di accesso e di decadenza, parametri indirizzati a ridurre l’accesso all’edilizia pubblica alle sole situazioni di indigenza e che rischiano di tagliare fuori molti nuclei familiari oggi residenti in un alloggio popolare. Anche il termine “cittadino equiparato” che affronta il tema dei migranti che fanno richiesta di casa collegato anche con il tempo di residenza, sembra inseguire i furori salviniani e gestire così le paure di periferie insofferenti.
Se guardiamo il tema delle regolarizzazioni per i cosiddetti senza titolo, troviamo un chiaro omaggio all’articolo 5 della legge Renzi-Lupi del 2014, nessuna sanatoria dopo quella data. Inquietante messaggio alle migliaia di nuclei familiari che andranno per la strada a causa di un provvedimento ideologico e nemico dei poveri. Questa questione riguarda così anche le migliaia di occupanti di stabili dismessi e vuoti che invano si sono battuti per l’applicazione della delibera sull’emergenza abitativa anch’essa del 2014.
Si sta per varare una legge che dovrà essere applicata con gli sgomberi e si sta portando avanti il progetto senza un confronto degno di questo nome e della gravità della situazione.
Che il percorso intrapreso da questa amministrazione regionale sia quello indicato dal Decreto Lupi lo dimostra anche la Delibera 410 nel giugno scorso che permette la vendita agli ATER degli alloggi non solo di pregio, anche periferici, a prezzi O.M.I., anche se lo stesso Decreto del governo Renzi è in contrasto con le leggi nazionali dell’E.r.p.
Si sta portando un ulteriore attacco all’edilizia pubblica, nonostante che quello dell’alloggio sociale, segmento del mercato della casa che tutti i centri di ricerca indicano sia l’unico carente nel nostro paese, introducendo criteri riservati all’edilizia privata.
Che non si voglia affrontare il problema del rilancio di una politica pubblica per la casa lo dimostra il fatto che continua l’ostruzionismo dell’Amministrazione regionale, che fa da sponda a quella comunale, sull’applicazione della legge sui piani di zona per imporre la fine della truffa nei confronti di decine di migliaia di cittadini o sulla mancanza di tutele verso gli inquilini degli enti previdenziali colpiti dai processi di dismissione e aumenti degli affitti.
Per questo abbiamo deciso di mobilitarci.
Il 10 luglio dalle ore 11 saremo davanti il consiglio regionale alla Pisana per chiedere a tutte le forze politiche presenti che cosa intendono fare di fronte a tanta insipienza e pericolosa arroganza della giunta Zingaretti. Chiederemo formalmente un incontro con la commissione incaricata di esaminare il testo di legge e i capigruppo dei consiglieri regionali.
Movimenti per il diritto all'abitare, Asia-Usb, Unione Inquilini
PIATTAFORMA DELLA MANIFESTAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE.
· Riattivazione del piano decennale di finanziamento di edilizia pubblica di 1 Mld ( nuova Gescal regionale).
· Rendere operativo il piano regionale sull'emergenza casa (delibera n° 18/2014) utilizzando i fondi ex Gescal (200mln € di Roma ), convertendo in legge la delibera n°18/2014.
· Fermare sfratti e sgomberi per chi ha i requisiti per l’E.R.P.
· Un piano di regolarizzazione degli inquilini senza titolo delle case popolari aventi diritto in base ai requisiti E.R.P.
· Innalzare i limiti di reddito per la decadenza, considerando il 30% di quello dei figli.
· Rinnovata e vera gestione del patrimonio ERP uscendo dalla finalità aziendalistica di ATER, riportandola alla sua funzione originale ovvero ente gestore e di programmazione di tutto il patrimonio ERP escludendo ogni forma di amministrazione privata (modello Romeo, Prelious Aequa Roma).
· Rifiuto di ogni tentativo di aumento dei canoni di locazione e adeguamento degli oneri accessori per i servizi realmente ed oggettivamente erogati.
· L’impegno della Regione Lazio in tutela degli inquilini degli enti previdenziali (Inps, Enpaia, Enasarco, Casse ecc.), riattivando le norme regionali che prevedono la concessione di mutui agevolati o l’acquisto delle case da parte degli Ater per chi non può acquistare.
· Attuazione della norma (L. 199/2008) che tutela chi è insolvente nel pagamento del mutuo della casa.
· Promuovere una forte azione istituzionale da parte della Regione Lazio per: la verifica della modalità di realizzazione dei piani di edilizia agevolata ( i piani di zona) e della spesa dei fondi ( 1,5 Mld di euro negli ultimi 20 anni); fermare il sistema di gestione speculativo e sanzionare le imprese cooperative costruttrici che hanno commesso gravi violazioni.