A pochi giorni dalla prova scritta, prevista per lunedì 4 dicembre, il Direttore del Servizio Amministrativo del Consiglio regionale del Lazio, Fabio Pezone, ha ritenuto inammissibile l’istanza d’ammissione alla procedura selettiva per tre posti di dirigente a tempo pieno e indeterminato ad un dipendente che apparteneva al momento della presentazione della domanda, e appartiene tutt’ora, al personale di ruolo in servizio a tempo indeterminato presso il Consiglio regionale del Lazio.
Ciò è avvenuto in forza di una vera e propria manipolazione della norma contenuta nell’avviso di selezione, rispetto alla normativa regionale e nazionale in materia di accesso alla dirigenza. A sostenerlo è il coordinatore di USB Regione Lazio, l’avvocato Domenico Farina, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al presidente del Consiglio regionale, Antonello Aurigemma, e al segretario generale vicario del Consiglio, Vincenzo Ialongo, avente ad oggetto la richiesta di annullamento della procedura riservata al personale di ruolo in servizio presso il Consiglio regionale del Lazio per la copertura di n. 3 (tre) unità di personale dirigenziale a tempo indeterminato con profilo amministrativo per manifesta illegittimità.
“Appare evidente – scrive Farina - che tale esclusione è frutto di una errata, ovvero manipolata, trascrizione della disposizione riportata nell’art. 2, comma 1, lettera a), dell’avviso rispetto alle previsioni di legge e regolamentari pur in esso richiamate, oppure, tutt’al più, di una sua insoddisfacente interpretazione da parte del Direttore del Servizio Amministrativo” e che “sia avvenuta sulla base della circostanza che il dipendente in questione all’epoca della presentazione della domanda di partecipazione alla selezione prestava la propria attività lavorativa presso la Giunta regionale del Lazio in virtù di un’ assegnazione temporanea (ex art.42 bis Dlgs 151/2001), così come determinata dal Segretario Generale del Consiglio regionale del Lazio”.
Tale esclusione risulta ancora più paradossale se si tiene conto che, pochi mesi prima della presentazione della domanda d’ammissione alla selezione in oggetto, lo stesse dipendente aveva presentato la domanda e regolarmente partecipato alle selezioni per le progressioni economiche orizzontali.
“È del tutto evidente – prosegue Farina - che l’art. 2, comma 1, lettera a) dell’avviso in esame avendo omesso quale requisito di partecipazione l’appartenenza al ruolo del Consiglio regionale del personale e in servizio presso lo stesso ‘a tempo indeterminato’, così come invece prevede la normativa di primo e secondo livello, ha determinato l’esclusione ovvero la mancata presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di selezione di quei dipendenti che, al momento della presentazione della stessa, si trovavano a prestare temporaneamente la propria prestazione lavorativa presso altre pubbliche amministrazioni perché in posizione di comando/distacco o di trasferimento temporaneo ovvero non erano presenti in servizio poiché usufruivano di alcune tipologie di congedi per lunghi periodi comando/distacco ovvero non erano presenti in servizio perché momentaneamente assenti dal lavoro poiché stavano usufruendo di uno dei congedi dal lavoro per un periodo lungo previsto dalle norme di legge e dal contratto collettivo di lavoro del comparto di riferimento”.
“Tutto ciò premesso – conclude Farina -, la scrivente O.S., al fine di consentire la massima partecipazione alla procedura di selezione riservata al personale del ruolo in servizio presso il Consiglio regionale ‘a tempo indeterminato ‘, chiede che le SS.VV. intervengano tempestivamente affinché la procedura in oggetto venga annullata e ne sia avviata una nuova, questa volta rispettosa delle norme di legge e regolamentari sopracitate”.
USB Lazio