Rumorosa contestazione questa mattina all’Auditorium della Musica di Roma, organizzata dall’Unione Sindacale di Base e dalla Carovana delle Periferie in occasione della presentazione da parte della Giunta del Lazio della programmazione dei Fondi Europei per il settennato 2014-2020.
I manifestanti hanno fatto irruzione nella sala, riuscendo ad intervenire dal palco e distribuendo le “13 Domande sui Fondi Europei a Zingaretti e Smeriglio”, in cui sono spiegate le tante richieste poste da tempo alla Giunta regionale. (In allegato foto protesta e testo “Le 13 domande”)
“Siamo intervenuti in modo conflittuale – spiega Guido Lutrario, della Federazione USB di Roma e Lazio – perché è paradossale presentare come innovativa una modalità che ripete tutti i peggiori vizi delle passate gestioni dei Fondi europei, fra cui nessuna reale partecipazione dei cittadini e delle amministrazioni locali, nessun carattere integrato nella gestione dei Fondi, completa dimenticanza delle periferie, concentrazione dei Fondi sulle grandi imprese”.
“E poi perché bisogna smetterla con la retorica – incalza Lutrario - il Lazio non solo non sarà più forte con questa programmazione ma continuerà a veder peggiorare tutti gli indici già drammatici, come povertà, emergenza abitativa, disoccupazione, esclusione sociale, ritardo delle aree interne, degrado delle aree metropolitane periferiche”.
Aggiunge il rappresentante USB: “Per combattere la corruzione e la cattiva programmazione la Commissione Europea ha redatto un Codice al quale gli enti gestori dei Fondi dovrebbero attenersi, in cui è prescritta la partecipazione dei cittadini nella programmazione, nella gestione e nel controllo. Invece oggi vengono presentati i primi Bandi senza che il partenariato sia più stato convocato dal luglio 2014. Quindi, non solo la programmazione è avvenuta secondo uno stile vecchio, ma adesso anche i Bandi vengono scritti senza rispettare il Codice”.
“La Giunta regionale deve uscire dalla torre d’avorio e smetterla con la politica degli annunci – evidenzia il sindacalista - e deve accettare il confronto con chi ha dimostrato di non mancare di proposte e di competenze. Anche perché in gioco ci sono le vite delle persone. Come per esempio sui servizi educativi per l’infanzia e sui nidi, dove si continua a rifiutare il confronto e si destinano i Fondi senza considerare i tanti precari del settore e la carenza del servizio. Inoltre la stessa legge regionale sui nidi, in via di approvazione, è persino peggiorativa della ‘legge pollaio’ varata dalla Giunta Polverini”.
“Siamo alle solite, ma con una fondamentale differenza – conclude Lutrario – oggi nella regione ci sono delle forze sociali che intendono svolgere fino in fondo la funzione di sorveglianza. Questi Fondi appartengono ai cittadini e vogliamo che vengano spesi per i cittadini”.
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