Lavoratori,
in data 3 marzo si è tenuto al dipartimento, il tanto atteso incontro sul nuovo Regolamento del personale volontario, che sostituirà l'attuale DPR 76/2004. Abbiamo visto un avvoltolarsi delle parti tra articoli e articoletti di un regolamento che ha tutta l’aria di un “regolamento”.
Molto probabilmente se non fossimo stati così martellanti nel chiedere la discussione collegiale del provvedimento, l'amm.ne l'avrebbe già approvata. Dopo il balbettio del sindacalismo complice cogestore e concertativo, impreparato sulla questione e assolutamente poco interessato al provvedimento, così come ai precari del resto, arriva il nostro intervento.
L’esigenza governativa di contenere i costi di produzione del servizio che faticosamente rendiamo alla popolazione, ha incaricato da tempo l’amministrazione di tradurre un nobile sentimento, come quello dell’altruismo sociale, in incasso. Il volontario vero è quello che ci mette del proprio, libero da quei condizionamenti economici che si traducono puntualmente in disagi e vessazioni nei confronti di chi è costretto a mandare giù per essere richiamato.
La realtà ci dice che questo personale non è utilizzato per integrare il servizio di soccorso in fasi emergenziali, come la legge prescrive, o incrementare “volontariamente” il livello del servizio reso attraverso un’attività aggiuntiva all’esistente, bensì sopperisce e sostituisce le esigenze ordinarie, ne sono dimostrazione l’ultimo taglio dei richiami, con il conseguente rifiuto degli interessati, o le pressioni politiche di chi, forte della propria indispensabilità a basso costo, esercita. Solo in questo contesto ricadono le tipologie di volontario “A” o “B”.
Dal punto di vista contrattuale, noi riteniamo che i Volontari dovrebbero ricadere nell'alveo della L.266/91, mentre i Discontinui nell'ambito del D.Lgs. 368/2001. Infatti il tentativo poco interessante di separare le due liste non è così netto, è molto facile passare dall'elenco dei discontinui a quello dei volontari, più complicato fare il contrario, ma sempre possibile. C'è poi la possibilità per i volontari di venir richiamati dal Comando prov.le d'appartenenza per un periodo non superiore alle otto ore.
L'amministrazione ha fretta di chiudere con le OO.SS., nonostante oltre un anno di discussione sottobanco con interlocutori la cui rappresentatività del fenomeno è assai discutibile.
Per noi il provvedimento, peggiorativo del precedente, è da cestinare. Tra l’altro non chiarisce se alla parificazione dei requisiti psicofisici, segua quella dei diritti e della professionalità (i cittadini continuano ad essere serviti da pompieri di serie A e da quelli di serie B), né la modalità dei richiami, permane l'assurdo ed ingiustificabile tetto dei 160 giorni. Inoltre:
- la malattia non è retribuita e dà luogo all'interruzione del richiamo;
- in un fantomatico albo per volontari ad alta specializzazione, ci dovrebbero essere i professionisti da richiamare in caso di grosse emergenze (es. NBCR, Geologi, ecc..),a nostro avviso tali professionalità andrebbero ricercate nel personale riqualificandolo, e assunte dal “ruolo” precari;
- Riduce e non incentiva i momenti formativi.
PER QUESTI MOTIVI USB È PRONTA A DARE BATTAGLIA IL GIORNO 17 MARZO ALL'ISA, ANCHE ASSICURANDO UN SIT IN DEI LAVORATORI PRECARI, I QUALI RITENIAMO DEBBANO POTER VOTARE TRAMITE UN REFERENDUM IL PROVVEDIMENTO CHE LI RIGUARDA.
Lotta con noi, scrivici su: precari.vigilidelfuoco@usb.it