Si è svolto l’incontro con il Direttore Regionale CNVVF Emilia Romagna Ing. Notaro.
Di seguito i temi trattati con nostre posizioni.
Numero Unico di Emergenza NUE
Il Direttore ci informa che si sta discutendo, con la partecipazione di tutti i territori della regione, le modalità per adottare al meglio il Nue, che diventerà operativo a breve nella nostra regione. Ci informa anche sul funzionamento di questo sistema: ci sarà un operatore “laico” che prenderà tutte le chiamate di soccorso, ed in base alla tipologia d’intervento le assegnerà all’ente preposto, mandando a tutti gli altri enti una “Scheda contatto” per conoscenza. Eventualmente le sale operative possono decidere se inviare o meno anche loro squadre per quel tipo di emergenza.
La nostra posizione è stata quella di richiedere un coinvolgimento delle OO.SS per il proseguo dei lavori, e abbiamo inoltre manifestato i nostri dubbi sull’invio di queste “schede contatto” a tutti gli enti per conoscenza lasciando facoltà di intervenire alle sale operative. Riteniamo infatti che le eventuali facoltà debbano essere assolutamente codificate, senza lasciare libere interpretazioni a chi in quel momento si trova a svolgere il delicato compito di operatore di sala operativa. A titolo di esempio abbiamo espresso il rischio di vedere una nostra squadra intervenire su emergenze codificate per le forze di polizia.
Polo nazionale CFBT a Bologna per formare istruttori
Il Direttore ci informa che si sta attrezzando a Bologna presso la nostra direzione un polo nazionale CFBT propedeutico alla formazione degli istruttori; questo passaggio è stato condiviso assieme all’amministrazione centrale.
La nostra posizione è stata quella di condividere il progetto auspicando per il futuro che questo polo sia anche utile per formare il personale, oltre che gli istruttori.
Esercitazioni colonna mobile nazionale
Veniamo informati che sono disponibili 7000 ore per la nostra regione da utilizzare entro la fine dell’anno per esercitazioni di Colonna mobile. Questo pacchetto va ad aggiungersi alle oltre 6000 ore del POA 2023. In virtu’ di questo enorme pacchetto esercitativo, ci ha quindi illustrato una rimodulazione della formazione prevista dal POA 2023.
La nostra posizione è stata quella di apprezzare la formazione per il personale, ma avremmo auspicato, specialmente per quella quota parte delle risorse POA 2023, momenti esercitativi utili per fronteggiare le tante emergenze regionali che in questi anni stanno creando importanti difficoltà nella macchina del soccorso del CNVVF. In particolar modo, avremmo auspicato momenti di integrazioni tra la nostra colonna mobile e quella regionale di protezione civile, su sale operative integrate, su attuazione della legge 100 del 12 Luglio 2012 per la conoscenza dei piani emergenziali dei singoli territori.
POA 2024
Il Direttore ci chiede di aprire la discussione sul prossimo POA 2024, che si andrà a siglare nei prossimi mesi con la nostra regione. La sua idea di modifica riguarda la possibilità di allargare la prima fase, quella che prevede 3 squadre regionali, anche in periodi fine inverno. Infatti, nei periodi invernali si sono verificati diversi casi di incendi boschivi, anche a causa delle sterpaglie secche, in assenza di eventi piovosi. Ovviamente, a parità di risorse, questo allungamento di tale fase prevedrà una riduzione del periodo di massima allerta, quando sono presenti le 9 squadre regionali.
In merito a questo aspetto abbiamo detto che invieremo nostre precise posizioni per iscritto, preannunciando che chiederemo di ragionare anche sulla formazione prevista in convenzione, sulla tematica delle grandi dighe che proprio nell’ultima emergenza alluvionale sono state oggetto di forti preoccupazioni tra gli operatori del soccorso, e sulle modalità di gestire le squadre richiamate con codice di allerta meteo rosso (nostro progetto).
Emergenza alluvione maggio - giugno
IL Direttore ci ha illustrato le maggiori difficoltà che abbiamo incontrato nella gestione dell’emergenza alluvionale di maggio-giugno: applicazione disomogenea dei piani della circolare 1 che regola le emergenze di protezione civile; difficoltà di gestione con il metodo “Supreme” per gli avvicendamenti/sostituzioni del personale da inviare nelle zone emergenziali; difficile gestione dei moduli che arrivavano sul territorio, i quali venivano il più delle volte divisi creando enormi problemi di logistica; difficoltà di gestione emergenza in condivisione con gli altri enti intervenuti.
Sulle tematiche esposte abbiamo fatto notare al Direttore che nel gennaio 2021, poco dopo la pubblicazione della circolare nazionale che norma la gestione delle emergenze, la nostra organizzazione sindacale aveva prodotto uno stato di agitazione nazionale. Proprio nella relazione di raffreddamento con l’allora capo del corpo nazionale ing. Dattilo avevamo espresso (tranne per le difficoltà dell’utilizzo del metodo Supreme, sul quale non avevamo elementi per giudicarne l’efficacia) tutte le preoccupazioni che oggi sono state da Lui esposte. Riteniamo che questo argomento vada trattato, per lo meno per quello che concerne le emergenze regionali, in un tavolo tecnico come si fece diversi anni fa con la precedente circolare emergenziale. In quell’occasione vi fu un importante tavolo di lavoro, aperto dall’allora Direttore Nanni e chiuso poi con il Direttore Litterio.
Addestramenti sommozzatori isola d’Elba
Il Direttore ci informa che accoglie le nostre proposte per rimodulare l’orario di lavoro di quegli specialisti che devono effettuare momenti addestrativi all’isola d’Elba (In allegato informativa).
Accogliamo con favore la decisione presa su questo aspetto dal Direttore.
Sedi disagiate
Il direttore ci comunica che è al corrente di tutte le iniziative che come organizzazioni sindacali stiamo mettendo in campo in merito alla decisione da parte dell’amministrazione centrale di modificare l’orario di lavoro in diverse sedi disagiate della nostra regione. Ci informa inoltre che non è materia della direzione regionale prevedere una nuova direttiva che modifichi quella prodotta da parte dell’amministrazione centrale.
In merito a questa tematica abbiamo portato al tavolo una serie di difficoltà che si verranno a creare nel momento in cui questi distaccamenti cambieranno l’orario di lavoro. In particolar modo ci riferiamo ad una probabile fuoriuscita di personale anziano dai territori disagiati. Tale personale era una garanzia di conoscenza di luoghi montani, e riteniamo che si possano creare rischi per il personale di nuova assegnazione che si troverà a lavorare in territori in cui sarebbe necessaria una fase di ambientamento con personale esperto.
Inoltre, visto che la circolare che dettava i parametri per definire la continuità o meno del mantenimento dell’orario differenziato prevedeva anche il calcolo della distanza in termini di tempo dalla sede centrale alla sede disagiata, andremo a verificare se in questi mesi ci saranno lavori importanti sulle sedi stradali che collegano la 2 sedi per chiedere in quei casi una sospensiva del nuovo orario.
Per il Coordinamento Regionale USB VVF
Roberto Franca