Abbiamo notizia che la dirigenza di RFI DOIT Roma sta diramando indicazioni al personale di non accettare l’ormai usuale strenna natalizia da parte delle imprese private che operano nell’Unita Produttiva; finalmente un’iniziativa che ci sentiamo di condividere e lodare.
Certo, sono ormai consegnati da tempo alla storia progressiva delle Ferrovie italiane le grandi iniziative natalizie per le famiglie dei ferrovieri: ma questa è un’altra storia…
Come USB abbiamo sempre mal vista la pratica della strenna “in appalto”, indicandola come una spartizione dell’extra profitto sulla fatica dei lavoratori delle imprese appaltatrici; per non parlare dei gran pranzi elargiti ai ferrovieri a termine di importanti lavori: grandi tavolate ben imbandite dove, chissà perché, i lavoratori delle imprese che pagano il pranzo non hanno mai avuto un posto.
Dunque ben fatto! Viene da proporsi l’auspicio che questo significhi una reale inversione di tendenza nel rapporto tra RFI (la più grande centrale appaltante di opere pubbliche del Paese) e il mondo delle imprese private, dove le inchieste della magistratura da tempo stanno facendo emergere commistioni non propriamente trasparenti quando non diretta-mente illegali.
Un auspicio dunque che ciò possa avere ripercussioni anche sulla qualità delle condizioni di lavoro nelle imprese della galassia delle appaltatrici di RFI, perché finalmente il meccanismo degli appalti non costituisca più la nota pratica al ribasso sulle tutele da garantire ai ferrovieri (altro che i premietti in danaro distribuiti arbitrariamente l’estate scorsa nella DOIT Roma a un pugno di “bravi” ferrovieri) come ai lavoratori delle imprese appalta-trici: ma per questo confidiamo più sulla nostra determinazione alla lotta che sulle, sempre auspicabili, buone intenzioni delle dirigenze aziendali.