I precari dell'ISPRA, ricercatori e tecnici esperti, tutti stabilizzabili ai sensi del nuovo Testo Unico Madia sul Pubblico Impiego, nel primo pomeriggio hanno chiesto di salire sul pullman che porta i Direttori generali delle ARPA/APPA e dell’ISPRA, accompagnati da Bernardo de Bernardinis, a una visita di lavoro presso la sede della protezione Civile di Via Vitorchiano; nei fatti pare si stia lavorando a un accordo di collaborazione tra il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente istituito con la legge 132 del 2016 e la Protezione Civile.
Secondo i precari la dirigenza ISPRA, protagonista già nel 2008 di centinaia di licenziamenti, infischiandosene del Governo e del Ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, avrebbe deciso di mandare a casa tutti i suoi lavoratori precari, circa 90 unità, proprio mentre il Consiglio dei Ministri sta per approvare le norme di stabilizzazione.
“Ci chiediamo dove sia il controllo del Governo se licenziano i ricercatori vigilati direttamente dal Ministro dell’Ambiente e come possiamo poi avere garanzie dalle Regioni per i precari delle ARPA/APPA” dichiara Claudio Argentini di USB PI Ricerca. “In preparazione delle imminenti forti mobilitazioni abbiamo deciso di mettere a conoscenza il cuore del Sistema della Protezione Ambientale, che se si perde un tassello del sistema, rappresentato dai precari, può cadere tutto il fragile castello costruito su una Legge che ha già avuto un lungo e travagliato percorso. Una disattenzione del Governo e del Ministero su questo argomento sarebbe inaccettabile. Il pullman della Protezione dell’Ambiente non va perso né dai precari né dalla collettività. Servono investimenti per tutto il Sistema, per le assunzioni e il riordino dell’ISPRA. USB non permetterà che i vertici ISPRA, per altro in rinnovo, dimentichino il personale più debole, ma così necessario alla partenza di questo importante strumento per l'ambiente del Paese. Il pullman della stabilizzazione non ci lascerà a piedi!” conclude il sindacalista.
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