Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Comunicati Stampa

RICERCA: LAVORATORI DEL SETTORE CHIEDONO IL COMPARTO AUTONOMO DI CONTRATTAZIONE

Roma,

 

COMUNICATO STAMPA

 

Superati i 1.000 voti in 48 ore con una schiacciante percentuale, il 91,3%, contraria all’accorpamento del comparto della Ricerca in quello della Scuola: questi i primi esiti del referendum on-line lanciato dall’ USB Pubblico Impiego relativamente ad una delle ipotesi messe sul tavolo della riduzione dei comparti aperto all’ARAN.

“Eravamo sicuri che nel Comparto ci fosse una certa sensibilità su questo tema, ma un’adesione così importante ha in qualche modo sorpreso anche noi. Evidentemente la misura è colma”, commenta Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo Nazionale USB P.I. “L’accorpamento degli Enti Pubblici di Ricerca, con 22mila dipendenti, al più grande comparto del Pubblico Impiego, che ne conta oltre 900mila, sarebbe l’ennesima  prova di un processo di marginalizzazione che la Ricerca Pubblica vive da anni e che ne sta determinando di fatto l’estinzione”.

“I tagli ai bilanci sono sicuramente l’elemento dirompente di una politica, per nulla diversificata tra i vari governi, che sta concretamente realizzando la chiusura di alcuni enti, ma anche la non volontà di affrontare i nodi che da anni non consentono al settore di esprimere tutte le proprie potenzialità– precisa il dirigente sindacale - dalla governance al precariato, passando per un ordinamento a dir poco antico”.

Prosegue Fiorentini: “Purtroppo il Governo, rifiutandosi di modificare la legge Brunetta, ha creato un contesto rigido nel quale la Ricerca rischia di rimanere schiacciata. L’annullamento di un autonomo comparto di contrattazione sarebbe  conferma del mancato riconoscimento del ruolo della Ricerca Pubblica nel Paese”.

“L’USB P.I. ha sempre sostenuto l’esigenza di salvaguardare le peculiarità della Ricerca e le organizzazioni sindacali che decideranno di sacrificarle – avverte Fiorentini - si prenderanno una grossa responsabilità davanti ai lavoratori e davanti al Paese, rendendosi complici dell’affossamento di fatto della Ricerca Pubblica.”

“La questione del comparto di contrattazione ed il decreto attuativo della legge Madia per la riforma degli Enti Pubblici di Ricerca rischiano di diventare gli strumenti per il definitivo smantellamento della Ricerca Pubblica. L’USB si opporrà con tutte le proprie forze al progetto di ‘estinzione’ degli Enti Pubblici di Ricerca”, conclude il sindacalista.