Dopo un’attesa di ben 9 anni, il rinnovo contrattuale dell’Università e di tutto il Pubblico Impiego è stato rinnovato alla vigilia delle elezioni 2018 ed è già in scadenza (31.12.18)!
USB ritiene inaccettabile il contratto siglato dalle altre organizzazioni sindacali con un unico scopo propagandistico e che ha elargito aumenti salariali da elemosina, ridotto i diritti dei Lavoratori Pubblici, sminuendone il ruolo nella erogazione dei pubblici servizi.
In particolare, l’Università, inserita nel compartone del SAPERE, occupa un posto di secondaria importanza nel confronto con la Scuola, accentuando il ricorso, già in atto da tempo, a processi di privatizzazione che ne snaturano i compiti costituzionali.
Anche la manovra finanziaria 2019 al momento non sembra modificare questa tendenza, riservando all’Università risorse insufficienti e mantenendo un sistema concorrenziale tra gli Atenei che penalizza quelli del Sud e quelli umanistici.
È universalmente riconosciuto che la crescita di Università e Ricerca sia elemento indispensabile per uno sviluppo sostenibile e per tale motivo chiediamo più attenzione a questo settore del Pubblico Impiego.
Con queste premesse, USB P.I. rivendica un rinnovo del contratto nazionale che dovrà permettere una crescita salariale dignitosa e la valorizzazione del ruolo del Personale T.A.B. universitario, da sempre penalizzato nei confronti delle altre categorie del Pubblico Impiego.
Dovranno altresì essere estrapolati i Comparti Università e Ricerca da Scuola e AFAM, così da riconoscere e valorizzare la specificità delle condizioni lavorative e professionali al Personale T.A.B universitario.
Con tali obiettivi, evidenziamo una serie di imprescindibili strumenti, che comprendono modifiche giuridiche puntuali e altri provvedimenti da inserire nel rinnovo contrattuale.
Gli aumenti salariali dovranno permettere un adeguato recupero di quanto perduto dal potere d’acquisto a causa del prolungarsi del blocco salariale. In proposito va evidenziato che gli aumenti salariali del recente CCNL hanno permesso la copertura di circa il 30% dell’aumento IPCA (Indice dei prezzi al consumo) verificatosi dal 2010 al 2017.
Premessa l’abolizione dei livelli nelle categorie B, C, D ed EP, gli aumenti salariali dovranno avere esclusivo valore economico, così come avviene per il personale docente che usufruisce di adeguamenti salariali periodici.
L’indennità di Ateneo dovrà essere una componente del salario tabellare.
Il nuovo CCNL dovrà prevedere dispositivi chiari e univoci che semplifichino e uniformino la costituzione del fondo per il salario accessorio e l’utilizzo delle risorse da parte degli Atenei, così da limitare le abissali differenze contrattuali esistenti negli Atenei che causano tra dipendenti dello stesso comparto disparità salariali inaccettabili.
Avendo le riorganizzazioni ripercussioni costanti sulle attività del personale T.A.B., gli incrementi del salario accessorio che gli atenei destineranno dovranno avere carattere di continuità, incrementando stabilmente il salario accessorio disponibile.
L’assorbimento del personale ospedaliero, l’acquisizione di Operatori di attività di comunicazione e informazione (Art.59 CCNL 16/18), di Esperti linguistici e di Tecnici della Ricerca, è da considerarsi innovazione con incremento di Organico, determinando un corrispondente incremento della parte stabile del salario accessorio, non soggetta a limiti di bilancio, ma legati solamente alle disponibilità finanziarie degli Atenei.
Le indennità di responsabilità e di funzione dovranno gravare su fondi del bilancio dell’Ateneo, non incidendo sulla parte stabile del salario accessorio.
Il CCNL dovrà disporre la destinazione dei fondi frutto dell’attività cosiddetta “terza missione” alla parte variabile del salario accessorio, riconoscendo l’apporto dato da tutto il personale T.A.B., ed escludendoli dai limiti imposti dalle diverse finanziarie degli anni precedenti.
La partecipazione individuale a tali attività dovrà essere svolta al di fuori dell’orario di lavoro, individuando tetti e incompatibilità con criteri oggettivi facenti parte di regolamenti concordati e trasparenti. La distribuzione degli eventuali residui sarà oggetto di trattativa sindacale.