Una nota sigla sindacale rappresentativa dei lavoratori del CNVVF ha scritto un documento contestando l'operato della trasmissione televisiva “anno zero” in relazione al comportamento del CNVVF e dei suoi compiti durante i soccorsi nel terremoto che così duramente ha colpito la popolazione dell’Abruzzo.
A quanto sembra, oltre alla RdBCUB-VVF, anche altri sembrano essersi risvegliati dal torpore informativo che spesso li contraddistingue, nel dare comunicazione al personale VVF di quanto sta succedendo all'interno della macchina del soccorso tecnico urgente sul territorio nazionale e delle relazioni con gli organi di stampa e politici.
In particolare, lo scritto ha voluto mettere in evidenza, come già da giorni questa O.S. aveva fatto, l'impegno, la passione, la professionalità, l'abnegazione dei lavoratori del CNVVF nel contesto di una complessa emergenza.
Purtroppo però, la nota sigla ha omesso, al contrario della scrivente, le difficoltà, la vetustà dei mezzi di soccorso, l'inadeguatezza di certi comandi nel gestire le fasi iniziali dell'emergenza.
In sostanza il documento è stato un intervento all'insegna della difesa a spada tratta di una categoria che, da come si legge, è sempre all'altezza dei propri compiti pur tacendo di avere le pezze al sedere in termini di stipendi, automezzi, formazione ed organizzazione.
Ora ci si chiede chi fa corretta informazione e chi invece scrive documenti atti a strumentalizzare, appoggiandosi sul fatto che l'opinione pubblica è dalla parte del CNVVF.
La categoria dei lavoratori dei Vigili del Fuoco va difesa contro attacchi strumentali e a maggior ragione dalle sigle sindacali, ma tacere nel contempo le evidenti carenze strutturali del CNVVF è allo stesso tempo demagogico e sfugge alla logica della completezza dell'informazione.
Inoltre, la nota sigla, scrive che vuole farsi promotrice di un dibattito pubblico presso la redazione di “anno zero” sui compiti del CNVVF nel “complesso sistema di protezione civile”; infatti il sistema della protezione civile è così complesso che la nota sigla ha pensato bene di federarsi con altri lavoratori del comparto sicurezza per evitare questa “complessità”: si sa, i problemi dei VVF sono troppo complessi, occorre allearsi con i lavoratori delle forze dell'ordine per ottenere qualcosa in più, visto il palese fallimento della riforma scaturita dal DLgs. 217/05.
Che dire infine dei tempi burrascosi che attraversano il mondo del lavoro e il CNVVF; si può solo dire che i problemi si possono e si devono affrontare senza voler fare operazioni d'immagine e di facciata mentre la politica, sia di destra che di sinistra è brava solo ad applaudire senza sganciare un soldo.
Per questo, visto il risveglio anche di altre sigle sindacali ,si auspica una migliore collaborazione tra le forze sindacali per ottenere una maggiore consistenza salariale, un maggior contenuto in termini di formazione, strutture ed automezzi per i Vigili del Fuoco italiani.
Ma per giungere a questo, occorre altresì dare uno sguardo complessivo e realistico delle condizioni attuali e soprattutto chiarire il perché siamo giunti a questa incresciosa situazione.
La gente considera i VVF degli eroi, ma la gente deve sapere che l'eroismo non è il principio ispiratore del lavoro del soccorso, ma lo è la professionalità abbinata ad una remunerazione proporzionale al tipo di lavoro svolto, una formazione continua e razionale non basata sulla sola volontà di pochi e a costo zero per lo stato.
I cittadini hanno il diritto di sapere tutto questo, di sapere la verità sulla considerazione che lo stato ha per i lavoratori del soccorso.
Auspichiamo dunque un incontro pubblico da Santoro e che possa spiegare alla popolazione italiana le magagne della nostra categoria, tanto amata dalla gente, quanto non considerata dalla politica.
La RdBCUB-VVF è come sempre pronta al confronto, ma nella direzione del miglioramento delle condizioni dei lavoratori e non dei prefetti, come altri invece pare abbiano a cuore, visto le modifiche da loro proposte al DLgs. 217/05.