Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

- Trasp. Ferroviario

RIMANE CONFERMATO LO SCIOPERO DEL 13 E 14 DICEMBRE INDETTO DA USB PER TUTTI I FERROVIERI

Nazionale,

Il Ministro dei Trasporti Lupi, su indicazione della commissione di garanzia, ha disposto la precettazione dei ferrovieri in occasione dello sciopero generale indetto da cgil,uil, ugl ed orsa per il 12 dicembre.

Precisiamo che tale provvedimento NON riguarda lo sciopero nazionale dei ferrovieri del 13-14 dicembre indetto dal sindacalismo di base.

Condanniamo l'autoritario provvedimento del Ministro Lupi perché, al di là dei soggetti sindacali coinvolti, lesivo del diritto di sciopero e delle libertà democratiche.

Affianco alla doverosa condanna, ricordiamo che i ferrovieri e i lavoratori dei trasporti, sono già stati vittime di simili provvedimenti autoritari e questo col beneplacito di cgil e compagnia; che la legge antisciopero 146 è stata approvata col preciso intento di ostacolare la crescita del sindacalismo di base in questi settori.

Dalle dichiarazioni rilasciate da parte di autorevoli rappresentanti sindacali, assieme alla condivisibile condanna del provvedimento del ministro, compare l'inaccettabile proposta di riscrivere in senso maggioritario la legge 146 traslando l'accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio, trasformando così il diritto di sciopero da diritto individuale – come prescritto dalla costituzione- a esclusivo esercizio delle OO.SS.

A questa ulteriore svolta autoritaria i ferrovieri risponderanno aderendo compatti allo sciopero nazionale del 14 dicembre per respingere:

- la privatizzazione del gruppo FS sostenuta dal governo Renzi in ossequio agli ordini impartiti dalla Troika Europea;


- Jobs Act e legge di stabilità che precarizza il lavoro, taglia i servizi, tutela le pensioni d'oro e non da soluzione alle pensioni dei ferrovieri;

- Un orario di lavoro e turni sempre più massacranti;

- Il declino della sicurezza ferroviaria favorito da ANSF con direttive utili solo ai profitti delle imprese,

- L'impressionante serie di omicidi sul lavoro che colpisce il settore della manutenzione: 51 i lavoratori morti a partire dal 2006;

- Il mancato reintegro dei ferrovieri licenziati colpevoli unicamente di aver richiesto e difeso la sicurezza dell'esercizio ferroviario;

- L'accordo sulla rappresentanza sindacale del 10 gennaio e la negazione dei diritti a cominciare da quello di sciopero così come quello di indire assemblee e di eleggere liberamente i delegati RSU da parte dei lavoratori.