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CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO

RINNOVATO IL CONTRATTO DI ENTI LOCALI E REGIONI: Ma con quale risultato? Aumenti pochi (91 euro medi lordi), arretrati niente (7 euro medi lordi per il 2006), in compenso si bloccano le progressioni e si inaspriscono le sanzioni

Nazionale,

In allegato il volantino e il testo del contratto

Oggi, 28 febbraio, CGIL CISL UIL e le appendici del cosiddetto sindacalismo autonomo CISAL, Confsal, CSA - Siapol, SULPM, hanno sottoscritto il Contratto degli Enti Locali per il Quadriennio 2006-2009 e Biennio Economico 2006 – 2007.


Vediamo in sintesi i principali aspetti del contenuto:


·    La parte economica prevede per il periodo 1 Gennaio 2006 31 Gennaio 2007 la stratosferica cifra complessiva lorda media di 90 € (pari a 7 Euro lordi al mese). Mentre a decorrere dal 1 Febbraio 2007 la cifra media mensile ammonterà a 91 € (ricomprendenti i precedenti 7 €).


·    Per quanto riguarda le progressioni economiche orizzontali, l’accordo prevede all’art.9 che queste possono essere effettuate solo previo il requisito minimo di almeno due anni di permanenza nella posizione economica precedente.


·    Per quanto riguarda il codice disciplinare vi è un ulteriore inasprimento delle sanzioni previste per i lavoratori, non a caso ben otto pagine delle quindici che compongono il contratto trattano della materia disciplinare.

 


Quindi: pochissimi soldi con tanto ritardo e a contratto scaduto, arretrati da elemosina, blocco temporale delle progressioni orizzontali che hanno rappresentato fino ad oggi l’unico sbocco di recupero salariale per i lavoratori, inasprimento delle sanzioni disciplinari ...e meno male è stata stralciata la gran parte della normativa se no chissà cosa sarebbe stato partorito!


 La situazione che si prospetta non è affatto rosea, il contratto è già ri-scaduto da due mesi, l’inflazione galoppa, le nostre retribuzioni sono sempre più impoverite. Questo è l’ulteriore risultato della sciagurata politica dei redditi inaugurata nel 1993 dagli accordi Governo Cgil, Cisl, Uil, che attraverso la soppressione di tutti gli automatismi di indicizzazione  salariale e una strategia sindacale di sudditanza e connubio al potere politico e quindi ai vari Governi ha ingrassato gli imprenditori ed impoverito costantemente i lavoratori e le lavoratrici.


Occorre dare una svolta reale alla politica sindacale di questo paese, occorre che i lavoratori escano dal quotidiano mugugno, diano un calcio ai luoghi comuni, perché non tutti i sindacati sono uguali.

 

Organizziamoci con il Sindacalismo Indipendente e di Base, l’unico libero da sudditanze politico – governative, che si batte per reali aumenti salariali e per migliori condizioni di vita e di lavoro.