Come prevedevamo “la lotta per il contratto” di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel si è conclusa lo scorso 8 novembre, e lo avevamo capito dalla loro piattaforma fumosa e dall’assenza di assemblee sui posti di lavoro. L’importante era aspettare che qualche briciola cadesse dai tavoli di contrattazione per far rientrare subito minacce di scioperi, barricate e mobilitazione generale.
Le briciole consistono in 500 euro lordi, che al netto dell’E.C.E (elemento di copertura economica), diventano 438 euro, pagati in due tranche, a saldo di 30 mesi di contratto scaduto, peraltro parametrati al 4° livello, mentre prima il riferimento era il 3° livello. Uno sconto alle associazioni padronali che pagano per gli arretrati 14 euro al mese invece dei già miserevoli 22 euro del rinnovo contrattuale 2016.
Per quanto riguarda gli “aspetti normativi importanti” su salute e sicurezza, pomposamente sventolati dai firmatari, per un settore con un’età media del personale di oltre 50 anni e soggetto a un aumento esponenziale di patologie e infortuni, le novità si limitano ad “adozione di progetti volti a sostenere sani stili di vita, programmi di training motorio finalizzato al contenimento degli effetti dell’invecchiamento” e l’introduzione dell’Orario di Lavoro Generazionale che prevede l’accantonamento delle ore straordinarie effettuate fino a 55 anni “ai fini del riconoscimento di una corrispondente riduzione individuale di orario nel periodo lavorativo successivo a tale data”. E ciliegina sulla torta l’aumento da 44 a 46 ore annue di permesso retribuito concesse ai RLSSA per le aziende sopra i 16 dipendenti (sic!).
Se non fosse in gioco la salute e sicurezza dei lavoratori si potrebbe pensare a una barzelletta: invitano i lavoratori a fare straordinari non retribuiti da giovani per avere una riduzione dell’orario di lavoro dopo i 55 anni e con uno stile di vita sano e un po’ di attività motoria e ginnastica assicurano l’attività lavorativa fino all’età pensionabile.
Dietro l’elemosina una tantum, e la beffa alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, i padroni portano a casa la totale precarizzazione del settore d’igiene ambientale:
- Le attività di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, nonché di quelli tossici e nocivi, vengono inserite nelle attività stagionali. Come nella raccolta dell’uva o delle olive, i padroni ti chiamano quando gli servi.
- Assunzione con contratto di apprendistato fino a tre anni e abbassamento della retribuzione a parità di livello. In previsione dell’introduzione del salario minimo per legge, si concedono la possibilità di assunzione con una retribuzione ridotta del 20% nei primi 15 mesi e del 10% per ulteriori 15 mesi. Trenta mesi per “imparare ad usare pala e scopa”. Da anni USB si batte per il salario minimo, ma i firmatari si oppongono sostenendo che la loro contrattazione nazionale alza i salari. Ipocriti, continuano a mettersi d’accordo con i padroni per abbassarli e precarizzare il lavoro;
- Ulteriore regalia alle aziende nell’esonero agevolato per inidoneità previsto dall’art. 44 CCNL, il riconoscimento di 4 mensilità invece delle attuali 5 per i lavoratori con oltre 25 anni di anzianità.
Questa prima “rata” del contratto avrà decorrenza dal 1° gennaio 2022. Senza indire regolari consultazioni fra i lavoratori, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel firmano per tutti i 100mila lavoratori compresi i non iscritti.
Siamo di fronte ad un piccolo e indecente anticipo di quanto i firmatari sono disposti a concedere alle associazioni datoriali. Le altre “rate” saranno più “pesanti e care” per i lavoratori, perché riguarderanno l’incremento salariale, orario di lavoro e inquadramento del personale, l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori sul controllo audiovisivo e la geolocalizzazione dei dipendenti, mentre con il welfare contrattuale aumenteranno le posizioni di rendita e benefit vari e la modifica delle relazioni sindacali per estromettere definitivamente qualsiasi rappresentanza scelta dai lavoratori.
Il nuovo CCNL rappresenterà l’ennesima perdita salariale e di diritti per tutti i lavoratori a favore dell’aumento dei profitti milionari delle multiutiliy del settore.
Pretendiamo che si facciano le consultazioni e rigettiamo l’ennesimo contratto bidone.
CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO. UNISCITI A USB
Unione Sindacale di Base Igiene Ambientale