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Servizi Ambientali

RINNOVO CCNL SERVIZI AMBIENTALI: LA FISE PRESENTA IL CONTO

Nazionale,

Aggiornamento sulle trattative CCNL igiene ambientale aziende private FISE ASSOAMBIENTE. In allegato il volantino

Le trattative con CGIL-CISL-UIL-FIADEL con la FISE per il rinnovo del CCNL di settore si sono interrotte, erano circolate notizie su di una intesa raggiunta ma il risultato ufficiale ad oggi è che la trattativa si è conclusa con un nulla di fatto: come di consueto in questi casi i sindacati trattanti hanno attivato le procedure di raffreddamento per l’indizione dello sciopero di settore, sempre se appunto durante l’incontro di raffreddamento presso il Ministero del Lavoro non si raggiunga una intesa.



La questione sul tappeto è la liberalizzazione dei servizi (che come sapete è stata di nuovo rilanciata e sancita nel testo della manovra economica del governo, con la privatizzazione di tutti i servizi pubblici compreso il settore rifiuti), l’abbassamento del costo del lavoro e quindi dei salari dei lavoratori.



La posizione della FISE è di allungare i tempi degli adeguamenti salariali all’inflazione (che non si possono chiamare aumenti visti gli importi sul tavolo), riduzione delle maggiorazioni e straordinari, taglio dei salari per le malattie, maggiore flessibilità oraria.



Risulta chiaro che la FISE vuole portare tutto a casa e non dare niente, approfittando della situazione generale, del rinnovo al ribasso degli altri contratti nazionali (esempio sulla malattia), portare un affondo a diritti e salario per presentarsi sul mercato delle privatizzazioni con tutti i vantaggi possibili, tutto questo sulla pelle dei lavoratori del settore.



CGIL, CISL, UIL e FIADEL,  che oggi rompono per ricercare un nuovo tavolo di trattativa in sede di raffreddamento, hanno la responsabilità di aver firmato un contratto FEDERAMBIENTE al ribasso e di aver già firmato un PROTOCOLLO DI INTESA con la stessa FISE a fine Luglio: un accordo che contiene proprio la stessa agenda dei punti oggi causa della rottura del tavolo.



Hanno firmato, quindi, un accordo dove è scritto nero su bianco che quelli sono gli argomenti della trattativa, come ad esempio la malattia. Certo si sarebbe degli ingenui a pensare che la FISE intendesse un miglioramento del trattamento di malattia, maggiorazioni e orario, ovvio che no, chiedono peggioramenti.



Accordarsi per rimettere in discussione flessibilità oraria, malattia, maggiorazioni, significa accettare una trattativa di smantellamento della tutela contrattuale in cambio di ridicoli adeguamenti salariali (cioè il minimo recupero dell’inflazione, se va bene).



Per ben chiarire la portata e la gravità della situazione, questo accordo prevede anche la rimessa in discussione anche delle libertà sindacali tramite la modifica delle regole della rappresentanza sindacale, citando l’accordo del 28 giugno che prevede deroghe contrattuali e riduzione dei diritti.

A questo un attacco, bisogna rispondere con una mobilitazione che non richieda la riapertura di un tavolo a perdere la disdetta del protocollo di luglio con FISE e la riapertura di una trattativa con tutte le organizzazioni sindacali del settore e con una delegazione sindacale che sia reale espressione dei lavoratori delle aziende.