Ormai è certo!
A seguito delle nostre incessanti richieste di informazioni, il Comando ci ha trasmesso la nota n°0010643 con la relativa relazione del presunto Ingegnere responsabile della Direzione Centrale Risorse Logistiche e Strumentali, responsabile dell’area Macchinari De Angelis il quale autorizza la miserabile riparazione che di solito riservano ai paesi del terzo MONDO!
Ci stupisce che il placet a quanto proposto dalla IMS Magirus, soluzione ignobile, ma dal costo importante (3.370,00 euro più iva a carico del comandi, moltiplicato per 150 AS, per un totale complessivo di circa 505.500,oo euro!) che si concretizza in un vero Business per chi ripara, ed una soluzione che solleva da ogni responsabilità la casa costruttrice che di fatto non riconosce le carenze strutturali e progettuali.
Insomma un vero affare per la Multinazionale, la quale per dare senso e importanza ai rinforzi e alle modifiche, ha presentato l’assenso della Motorizzazione civile, guarda caso di Brescia!!!!
La quale rilascia certificazione, non eccependo nulla sul veicolo in quanto soddisfa tutte le normative vigenti in materia di circolazione stradale, visto che i puntoni cioè l’attrezzatura antincendio, non è di sua competenza .
E’ il massimo, perché le autoscale non hanno mai avuto problemi a circolare, ma solo nella fase operativa nel piazzamento; un dettaglio sfuggito al responsabile centrale De Angelis e ai laureati Borghese e Vietri, ex responsabili automezzi del comando di Milano?
Con molta probabilità, anzi con certezza, non hanno mai provato ad operare a 37 metri… di conseguenza per loro sono state sufficienti e lo sono ancora, le proposte della Multinazionale, tanto loro non ci andranno mai sopra e pertanto chissenefrega!
Inoltre l’emerito responsabile centrale De Angelis, conferma che le modifiche e i rinforzi andavano fatti e rigira la responsabilità ai controlli ASL o ISPESL.
Questo finale è il top e conferma che l’amministrazione accetta una soluzione di basso, anzi di scarso profilo tecnico, invece di chiedere la sostituzione dei supporti con le modifiche appropriate per superare i deficit progettuali e strutturali.
Ancora più grave è che i laureati non hanno chiesto la sostituzione, visto che una parte di ricambi poteva essere sostituita e dimensionata alle reali necessità e non risaldata diverse volte.
Insomma per il Dipartimento e i vari personaggi di contorno, i pompieri italiani meritano un trattamento da terzo mondo.
In conclusione riteniamo che vi sia un danno ai beni dello stato in quanto tali riparazioni non sono rispondenti al valore intrinseco del bene acquistato, tenendo presente che una AS DLK 37 nel 1994, è costata ben 942.143.825 di lire (circa mezzo milione di euro attuali) e la IMS Magirus ne ha vendute al dipartimento ben 150, per un costo complessivo di circa 90 milioni di euro (ben 174 miliardi del vecchio conio).