L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA DISPONIBILITA’
Abbiamo appreso con ennesimo stupore quanto accaduto presso il Sistema Bibliotecario dell’Ateneo pisano. A quanto ci risulta uno dei responsabili del settore ha richiamato l’attenzione dei dipendenti sui problemi che attanagliano alcune biblioteche a causa del pensionamento di colleghi non sostituiti da altro personale.
Qual è la soluzione prospettata? Semplice: far gravare sul personale rimanente le mancanze organizzative dell’Università e quindi chiedere ai lavoratori in servizio una non ben definita “disponibilità” a collaborare per sopperire a tali carenze.
Ci dispiace ma non è così che si risolvono i problemi!
In primo luogo, riteniamo che prima doveva essere attuato un piano organizzativo ben definito che chiarisse quali sono le strutture in difficoltà, indicando in modo chiaro puntuale e trasparente le soluzioni strutturali da adottare.
La soluzione principale è ovviamente evidente ed è sotto l’occhio di tutti: bisogna assumere personale! E se questo non è possibile vanno limitati i servizi da erogarsi!
Ma la cosa che non esitiamo a definire vergognosa è che tale “collaborazione offerta” dovrebbe essere tenuta in considerazione in fase di valutazione della performance individuale 2021!
Abbiamo scorso tutti i prospetti ufficiali pubblicati dall’ateneo nella sua pagina web “amministrazione trasparente” (definizione che farebbe quasi sorridere…) ma non abbiamo trovato alcun riscontro che questa collaborazione faccia parte dei sistemi di misurazione e valutazione della performance, né l’abbiamo rilevata in nessuno dei documenti afferenti agli obiettivi del 2021.
Vogliamo ricordare a chi governa l’Università che siamo ancora in una crisi pandemica senza precedenti ma che, nonostante questo, TUTTI i dipendenti dell’ateneo sia quelli che hanno operato in presenza, pur senza piani organizzativi di rientro ben definiti, sia quelli che hanno messo a disposizione da casa la loro attrezzattura informatica, la loro connessione ed il maggior tempo straordinario profuso (ovviamente non retribuito) , hanno dato il massimo e anche di più per garantire il funzionamento dei servizi, anche quelli non essenziali, in base alle norme e ai decreti legislativi emanati
Siamo stanchi di un’amministrazione che ancora una volta vuole scaricare sulle spalle dei lavoratori l’incapacità di dare risposte concrete alle inefficienze di chi la dirige a tutti i livelli, e chiediamo:
- Definizione puntuale delle strutture con carenze di organico.
- Piani che definiscano con precisione e puntualità l’organizzazione e le necessità di erogazione dei servizi per tali strutture congiuntamente ai necessari piani di sicurezza per operare in caso di lavoro in presenza.
- L’inserimento di questi piani tra gli obiettivi futuri.
- Quindi l’individuazione del personale atto a coprire tali carenze con reperimento attraverso piani di assunzione, o con trasferimento da altre strutture tramite ATTO NORMATO (e non con una richiesta di disponibilità!) che definisca chiaramente carichi di lavoro ed obiettivi richiesti.
Maggio 2021 USB Università di Pisa