Dopo aver di fatto bloccato la stabilizzazione e creato un sistema che si prepara ad espellere migliaia di precari dal pubblico impiego, il Ministro Brunetta è tornato alla carica definendo i precari la parte peggiore dell’Italia.
Sappiamo tutti quale apporto diano i precari nelle Pubbliche Amministrazioni. L’unico che non lo sa evidentemente è il Ministro della Funzione Pubblica. O meglio, forse lo sa e proprio per questo li vede come fumo agli occhi in quanto in palese contrasto con il suo progetto di distruzione di tutto ciò che è pubblico.
Certo è che in una fase come quella attuale, nella quale i lavoratori precari stanno pagando il prezzo più caro di una crisi che ha cause tutte interne al mondo della finanza internazionale, la risposta alla provocazione del ministro non può che portare con sé un rilancio delle istanze dei lavoratori precari per un nuovo processo di stabilizzazione.
LA RISPOSTA ALLE OFFESE DEL MINISTRO BRUNETTA NON PUÒ LIMITARSI ALL’INDIGNAZIONE!
In troppi si sono affannati a dare la propria solidarietà ai precari. Fra i tanti anche quelle forze politiche e sindacali responsabili dell’introduzione della precarietà nel pubblico impiego, e non solo, che riscoprono la lotta al precariato solo quando non ci sono governi amici.
INVECE QUESTO È IL MOMENTO DI FAR RIPARTIRE UN NUOVO MOVIMENTO CONTRO LA PRECARIETÀ SU UNA BASE DI GRANDE CHIAREZZA E CON UN SOLO OBBIETTIVO: LA RIAPERTURA DEL PROCESSO DI STABILIZZAZIONE ESTESO A TUTTI I PRECARI DEL PUBBLICO IMPIEGO, SENZA SE E SENZA MA.
Per questo è necessario dare una prima grande risposta con un
PRESIDIO A MONTECITORIO
DA MARTEDÌ 21 ALLE ORE 18,00 E PER TUTTO MERCOLEDÌ 22.
in occasione della verifica di Governo
PER SOSTENERE LA RICHIESTA DI UNA NUOVA STABILIZZAZIONE, USB STA LAVORANDO AD UNO SCIOPERO PRECARIO DA TENERSI I PRIMI GIORNI DI LUGLIO CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE DAVANTI AL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA.
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Comunicato 22 giugno
ANCHE I PRECARI DELLA RICERCA OGGI DAVANTI A MONTECITORIO A FIANCO DEGLI INDIGNATI
I lavoratori dell’ISFOL che avrebbero dovuto essere in presidio davanti al Ministero del Lavoro hanno deciso invece di manifestare anche loro davanti a Montecitorio a fianco degli Indignati. L’ISFOL con il nuovo statuto ha badato esclusivamente a concentrare poteri nei vertici invece che puntare, attraverso una reale riorganizzazione ad un reale rilancio dell’ente. Il rischio estremamente concreto è che si inneschi una deriva autoritaria portando l’ente verso un impoverimento culturale, con grave danno per la ricerca in tema di formazione e per il futuro dei 268 precari che attualmente operano nell’ente.
Siamo anche noi profondamente indignati per un Paese come l’Italia nel quale non c’è alcun interesse a sostenere la Ricerca Pubblica. Per questo abbiamo deciso di essere davanti al Parlamento, anche noi indignati e convinti che la stabilizzazione dei precari sia il primo indispensabile passo verso un reale rilancio della Ricerca Pubblica.