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RISPOSTA AL DIRETTORE

Bologna,

 

Alla C.A  del Direttore Regionale Emilia Romagna

Ing. Silvano Barberi

 

 

In risposta alla Sua lettera.

La ringraziamo Direttore della sua sollecita risposta, ci aspettavamo una convocazione più che una lettera, non vogliamo con questa iniziare un rapporto epistolare a distanza, ma siamo convinti che corra l’obbligo di specificare meglio le ragioni della nostra richiesta. Lei sicuramente avrà già incontrato i dirigenti provinciali, si sarà fatta un’ idea della nostra regione, forse per completezza incontrare le parti sociali, emanazione diretta dei lavoratori può essere utile a completare il quadro della situazione, anche perché chi fa parte di questo Coordinamento vive giornalmente sulla propria pelle le problematiche del soccorso, dentro il “camion rosso”. Non è dunque tanto l’aspetto di cortesia istituzionale, che comunque era se non dovuta, apprezzata, le chiediamo di incontrarla perché siamo convinti che un confronto sia utile, soprattutto adesso che ci troviamo di nuovo in piena emergenza nazionale.  In merito alle “asserite criticità”, non vi è purtroppo bisogno di asserirle, infatti sono  un dato di fatto e visto che Lei viene dal Comando di Milano, crediamo ne abbia piena coscienza, sono le difficoltà che vivono tutti i pompieri in Italia: mezzi a pezzi, sedi di servizio inadeguate e senza più manutenzione, attrezzature vetuste e non funzionanti.  Questo si aggiunge all’istituzione dei centri di spesa unificati, che hanno complicato la burocrazia, adesso avere anche una lampadina è un problema. Vuole alcune anticipazioni sulla realtà emiliana? Il distaccamento di Pianoro è un container marcio, i distaccamenti di Cervia e Cattolica sono inadeguati, la centrale di Bologna ha portoni che non si chiudono o non si aprono, in tutte le sedi non si fa più la manutenzione anche solo quella ordinaria, i risultati sono oramai evidenti, tranne eccezioni straordinarie come quella di Reggio Emilia dove il dirigente ha trovato migliaia di euro per rifarsi l’ufficio, stessa cosa accade alla Direzione che la ospita, dove da anni si interviene con spese folli per riparare i danni di un cattivo progetto e di una peggiore ristrutturazione. Per quanto riguarda i mezzi, ne ha avuto un esempio anche Lei in questi giorni, il “bruco” utilissimo in caso di neve, è fermo da mesi, siamo arrivati a Natale che il comando di Bologna, capoluogo di regione, era a corto di APS, sia il distaccamento Carlo Fava che Casalecchio, i due distaccamenti che lavorano più in regione, avevano l’unico mezzo che andava in moto a spinta. Vogliamo parlare delle radio portatili, le famigerate “Puma”, si contano oramai sul palmo delle mani, le batterie, quelle che sono rimaste, hanno una carica minima, praticamente inservibili, i lavoratori si sono per disperazione dotati di proprie radio, prodotti con meno garanzie di sicurezza (no ATEX), ma sicuramente almeno sopperiscono al problema delle comunicazioni, che è uno dei requisiti fondamentali per la buona riuscita di un intervento, come Lei ci insegna, ed è assurdo che sia delegato l’onere al singolo lavoratore.

Situazioni queste, Direttore, che siamo certi non le giungeranno nuove, forse nuova  conoscenza la situazione negli uffici, la direzione in virtù delle nuove competenze si è dotata di personale, sicuramente necessario, ma senza troppo badare alle difficoltà dei singoli comandi, in particolare quello di Bologna. Questi sono solo alcuni piccoli esempi, non stiamo ora qua a tediarla con la lista della spesa.

Necessita un confronto costruttivo, per analizzare insieme le strade migliori per resistere ai tagli continui che subiamo. Non è dunque con i paletti : “temi di rilevanza sindacale”, “questioni soggette alla partecipazione sindacale”, che si creano buone relazioni sindacali, richiamare al rispetto dei ruoli ci sta, ribadirlo due volte meno, quello che invece speriamo non appartenga alla sua cultura è l’idea che il sindacato sia un limite, infatti noi USB in Emilia Romagna da anni facciamo un sindacato entrando nel merito dei problemi, senza personalizzazioni o strumentalizzazioni, senza clientelismi, nell’unico interesse del lavoratore e dei cittadini che vogliono e pretendono un soccorso all’altezza delle aspettative.

Infine per quanto attiene la brutta “riforma Madia”, il nostro timore è che le idee siano poche e confuse, la Sua risposta non ci ha certo tranquillizzato. Non ne facciamo una colpa  esclusivamente dell’ Amministrazione, che ha dovuto subire scellerate scelte politiche. Su questo importante argomento la nostra funzione è importante, escluderci dalla discussione, lasciarci alla mera informativa, riduce non tanto il nostro ruolo, ma l’efficacia delle eventuali scelte che verranno fatte.

In attesa di una sua convocazione, le porgiamo distinti saluti.         

 

 

* in allegato la risposta del Direttore alla nostra precedente richiesta di incontro.