Alla Tiberina Sangro di Atessa, azienda di stampaggio lamiere per l’indotto Sevel, soltanto sei mesi fa un gruppo di operai, con grande coraggio, ha deciso di iscriversi al sindacato USB spinti dall’esigenza di rompere con quelle pratiche collaborazioniste e segrete perpetrate dalla UIL (unico sindacato presente in Tiberina) esclusivamente per i propri interessi, a danno dei lavoratori.
USB è invece il sindacato della partecipazione: questi lavoratori hanno avuto finalmente la possibilità di alzare la testa e di riprendere voce in capitolo sulle gravi condizioni di lavoro subite fino ad oggi. Turnistiche insensate e gravi mancanze per il rispetto della sicurezza sul lavoro sono due tra i problemi più seri vissuti negli anni in Tiberina, ma non certo gli unici.
Fin da subito abbiamo richiesto all’azienda di incontrarci per cercare di trovare delle soluzioni stabili e concrete per gli oltre 300 operai (compresi gli interinali) dello stabilimento, ma questo incontro ci è stato sempre negato. Numerose segnalazioni sono state inviate all’azienda ed anche in questi casi non siamo mai stati presi in considerazione. I nostri iscritti hanno anche dovuto subire minacce e ritorsioni.
Ma non ci siamo arresi. Abbiamo fatto della trasparenza e dell’ascolto i nostri cavalli di battaglia con gli operai, abbiamo offerto loro uno strumento di lotta e rivendicazione. Le bacheche sono tornate a vivere, con i tantissimi volantinaggi effettuati davanti i cancelli dell’azienda abbiamo raccontato come stavano le cose, con gli scioperi degli straordinari abbiamo dato un segnale di forza ed iniziato a sconfiggere la paura.
Ciò non è comunque bastato a dare una soluzione ai problemi reali vissuti in Tiberina, ma se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna: siamo ricorsi allo strumento democratico per eccellenza, le elezioni dirette dei rappresentanti sindacali unitari che siedono al tavolo aziendale.
Su 289 aventi diritto e 265 votanti USB ha eletto due RSU su tre, Antonio D’Alessandro e Claudio Donatelli con 135 voti in totale da oggi in poi porteranno finalmente davanti l’azienda la voce degli operai.
La lotta paga, sempre. Oltre a segnare una vera e propria rivoluzione in Tiberina, lanciamo un messaggio forte e chiaro a tutta la Val Di Sangro: USB c’è e sarà sempre pronta a sostenere e difendere i veri interessi di tutti i lavoratori sfruttati.
Schiavi mai, riprendiamoci tutto!
Lanciano, 30/11/2018
USB Lavoro Privato Tiberina Sangro