Appello.
Sta crescendo nella nostra città – in quella Roma ferita da una politica che favorisce sempre di più la rendita immobiliare e aggrava la forte crisi economica e sociale che colpisce centinaia di migliaia di famiglie e singoli - un nuovo protagonismo: quello degli inquilini che vogliono resistere alla politica di aumento indiscriminato degli affitti e delle dismissioni selvagge, attuata dagli Enti privatizzati o Fondazioni (più di 30.000 alloggi solo a Roma), dai Fondi pensione delle Banche (Unicredit, ecc.), al sistema dei mutui insostenibili attuato dalle banche, alla pratica degli sfratti.
Questa politica sta colpendo ulteriormente i ceti sociali più deboli, sta impoverendo una larga parte del ceto medio, soprattutto chi vive con un solo reddito e sta cancellando l’intervento pubblico e il diritto ad abitare un alloggio a prezzi sostenibili.
Gli Inquilini Resistenti chiedono un atto di responsabilità e lungimiranza alle Istituzioni pubbliche:
- esprimere una nuova politica abitativa che metta al centro la tutela del reddito e il diritto alla casa,
- abbandonare il paradigma esclusivo del profitto e della rendita immobiliare,
- promuovere uno sviluppo proteso al superamento delle condizioni di precarietà della vita in tutte le sue dimensioni e non solo di quella economica.
L’iniqua gestione della città, il mancato rispetto dei diritti fondamentali, lo sfruttamento incontrollato e insostenibile del suolo, l’eliminazione della funzione calmieratrice degli enti pubblici e parapubblici costituiscono una minaccia che non è più possibile ignorare alla sicurezza di ciascuno di noi.
E’ pertanto necessario e urgente creare le condizioni per una legge che, superando la 431 del 1998, conduca a soluzione le drammatiche emergenze alloggiative nazionali.
Riteniamo che gli inquilini resistenti possano oggi avviare a livello locale e nazionale un nuovo ciclo di lotte basato sulla reciproca solidarietà in coerenza con gli obiettivi sanciti dalla Costituzione per la difesa del diritto all'abitare di tutti e tutte.
Sul terreno del contrasto concreto all'emergenza abitativa e del sostegno economico chiamiamo Governo, Regione e amministrazioni locali ad un nuovo e legittimo protagonismo pubblico.
Rivendichiamo inoltre che ai processi decisionali debbano partecipare le rappresentanze sindacali, sociali e di movimento di tutte le componenti della Società Civile attive nel contrasto alla speculazione.
Chiediamo quindi :
al Governo ed al Parlamento italiano
di adottare ogni possibile misura atta a promuovere l’attuazione di questo percorso e in particolare:
- di approvare in tempi brevi una legge di riforma delle politiche abitative che rispetti pienamente questi principii, mettendo a disposizione mezzi e risorse necessarie e che fermi la gestione immobiliarista degli Enti privatizzati o Fondazioni richiamandoli alla loro funzione etico-sociale;
- di assicurare questi strumenti e queste risorse con "la Legge Finanziaria" 2010;
alla Regione Lazio
- di proseguire nel percorso di ripubblicizzazione dell'edilizia residenziale;
- di tutelare l'inquilinato minacciato dall’aumento indiscriminato degli affitti, da dismissioni e cartolarizzazioni a prezzo di mercato;
- di sostenere coloro che rischiano l'insolvenza per i mutui;
- di esercitare il diritto all'uso pubblico di alloggi ed edifici inutilizzati, sia con incentivi alla proprietà sia con la penalizzazione dell'indisponibilità;
al Comune di Roma
- di non abdicare al suo ruolo di gestore della città in termini urbanistici e di tutela del diritto alla casa, oggi fortemente in discussione;
- di potenziare l'edilizia residenziale sovvenzionata e il riuso degli stabili inutilizzati, in abbandono, o in degrado;
- e soprattutto di non dismettere il patrimonio pubblico, ma valorizzarlo e ampliarlo.
Lunedì 22 marzo alle ore 16.00 incontro pubblico cittadino
preso la Sala Consiliare dell’XI Municipio in via Benedetto Croce, 50.
Partecipano:
il Coordinamento dei comitati ENPAIA e dell’Enasarco, il Comitato di via dei Colli Portuensi 187, il comitato di via Pincherle, inquilini degli alloggi ENPAM, della Cassa Ragionieri, dell’INARCASSA, del Fondo Pensioni UNICREDIT, della Cassa Geometri e Notariato, gli inquilini senza titolo dell’INPDAP e dell’INPS.