Sono quattro anni che stiamo aspettando la completa rivisitazione di ATO2.
Siamo in totale assenza di organizzazione del lavoro e di riqualificazione del personale.
Le documentazioni che negli anni ci sono state fornite oggi risultano essere solo carta straccia.
La volontà a non volersi confrontare definisce esattamente le caratteristiche di questa classe dirigente.
Oggi la realtà è davanti gli occhi di tutti, l’acquisizione degli impianti dei Comuni della provincia di Roma ha fin’ora creato solo problemi con inutili sprechi di denaro, passando da un sequestro all’altro, con relativi avvisi di garanzia nei confronti di alcuni dirigenti.
I ritardi nell’esecuzione dei lavori hanno raggiunto tempi biblici; per avere un contatore nel I° municipio l’utente deve aspettare più di un anno.
All’interno della società ancora convivono lavoratori ai quali, a parità di attività, vengono applicati contratti diversi e trattamenti diversi.
La nascita della nuova Direzione Commerciale, che secondo alcuni doveva essere il fiore all’occhiello di ATO2, si è dimostrata l’ennesima bufala che ci hanno appioppato.
Adesso basta
Le RdB chiedono con estrema fermezza che vengano riprese immediatamente le trattative dove chiederemo, anzi pretenderemo, di affrontare tutte le criticità che fino ad oggi hanno ingessato le attività all’interno della società.
Ci riferiamo alla mancanza di procedure e di regolamenti, alla necessità di dotare tutti i lavoratori di adeguati sistemi e programmi informatici, al sottodimensionamento degli organici e se dovessimo continuare servirebbe una risma di carta.
Questo è il frutto della privatizzazione e della monopolizzazione privatistica del servizio che unite alla pessima gestione manageriale stanno sgretolando ciò che ha sempre rappresentato l’Acea per Roma : una società al servizio dei cittadini (e non degli azionisti) per l’erogazione dei servizi essenziali.
In presenza di un ennesimo silenzio da parte di ATO2 RdB intraprenderà una serie di iniziative nei confronti dell’azienda e del Comune di Roma, quale maggior azionista societario, per richiamarli al loro senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori e dei cittadini.
Chiediamo a tutti i lavoratori di non rimanere più nel silenzio e di far sentire la loro voce e il loro dissenso.